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Microsoft taglia 10.000 posti di lavoro, rischia di perdere 1.2 miliardi di dollari

Come Meta o Amazon, anche Microsoft sta cercando di rispondere alla crisi globale, è l’ultima tra le big tech americane a scegliere di tagliare la forza lavoro.
A cura di Elisabetta Rosso
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Anche Microsoft sale sul carro dei grandi licenziamenti nel settore tech, prevede infatti di ridurre la propria forza lavoro di 10.000 unità nel 2023. Il 5% del personale quindi, probabilmente verrà licenziato. Come spiega Reuters, la società è sotto pressione per mantenere i tassi di crescita della sua unità cloud Azure, dopo trimestri di flessione nel mercato, a pesare ulteriormente su un sistema già fragile ci sono stati i cali delle vendite dei sistemi operativi Windows e di altri dispositivi del colosso americano.

Nell'azienda fondata da Bill Gates lavorano attualmente oltre 220.000 persone. La compagnia di Seattle ora è l’ultima tra le big tech americane che hanno deciso di tagliare la forza lavoro, come risposta a una crisi economica globale, il costo della manovra sarà di 1.2 miliardi di dollari. Ma l'azienda ha altri piani, in questo momento infatti è in trattativa per investire 10 miliardi di dollari nell'intelligenza artificiale.

I licenziamenti di Microsoft

A inizio ottobre Microsoft aveva già licenziato oltre mille dipendenti in diverse divisioni. A luglio, poi, la società aveva dichiarato che un “piccolo numero di ruoli era stato eliminato” e che avrebbe “aumentato il numero dei dipendenti” lungo le altre divisioni.

"Stiamo anche osservando che le organizzazioni di ogni settore e area geografica esercitano cautela perché alcune parti del mondo sono in recessione e altre parti ne stanno prevedendo una. Allo stesso tempo, la prossima grande ondata di informatica sta nascendo con i progressi dell'intelligenza artificiale, stiamo trasformando i modelli più avanzati del mondo in una nuova piattaforma informatica. Sono fiducioso che Microsoft ne uscirà più forte e più competitiva", ha scritto il CEO Satya Nadella nella email inviata ai dipendenti di Microsoft.

Strategie per risparmiare

Il costo di tutta la manovra raggiungerà i 1,2 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell'anno fiscale 2023, Microsoft non solo licenzierà 10.000 dipendenti ma apporterà anche modifiche al proprio portafoglio di hardware e razionalizzerà le proprie sedi in affitto, al costo di un impatto negativo di 0,12 dollari sull'utile diluito per azione.

Attualmente l’azienda fondata da Bill Gates, vale più di 1.700 miliardi di dollari, ma come Meta, o Amazon sta cercando di rispondere a una crisi globale. I colossi tecnologici hanno accusato una dura contrazione ad inizio 2022, seguita poi da uno stop alle assunzioni e da ondate massicce di licenziamenti anche nel 2023. Secondo i dati di Layoffs.fyi, da inizio 2022 ad oggi sono stati oltre 181.000 i posti di lavoro tagliati nelle aziende tecnologiche di tutto il mondo.

Verso l'intelligenza artificiale

Da una parte ci sono i licenziamenti, dall'altra le trattative per investire 10 miliardi di dollari in OpenAI, la società proprietaria di ChatGPT, il chatbot il più performante al mondo, capace di scrivere codici, testi, conversare come un umano.

Il problema è capire come monetizzare ChatGPT. Secondo le indiscrezioni che circolano, l’investimento da 10 miliardi di dollari di Microsoft prevederebbe un accordo per cui la società fondata da Bill Gates potrebbe incassare fino al 75% delle entrate di ChatGPT fino a quando non avrà assorbito l’investimento. Con questa cifra, la valutazione totale di OpenAI dovrebbe arrivare a 29 miliardi di dollari. "Adattarsi all’intelligenza artificiale richiede di essere spietati", ha detto Nadella al summit di Davos.

I tagli delle altre Big Tech

Anche Amazon ha dato il via oggi alla prima grande ondata di licenziamenti del 2023. In una nota ufficiale, Andy Jassy, Ceo di Amazon, ha infatti rivelato che a partire da oggi, 18 gennaio la società licenzierà 18.000 dipendenti. “Siamo profondamente consapevoli che questi allontanamenti sono difficili per le persone. Di conseguenza, non prendiamo queste decisioni alla leggera, né sottovalutiamo quanto potrebbero influenzare la vita di coloro che ne sono colpiti”, ha dichiarato. “Stiamo lavorando per supportare coloro che ne sono colpiti e stiamo fornendo pacchetti che includono un’indennità di separazione, prestazioni di assicurazione sanitaria transitoria e supporto per l’inserimento lavorativo esterno”.

A novembre invece Zuckerberg ha tagliato il 13% della forza lavoro della società Meta, licenziando 11mila persone. Anche Elon Musk, dopo avere preso il controllo di Twitter a ottobre, ha tagliato circa la metà della sua forza lavoro, licenziando 3.700 dipendenti, riducendo così all'osso tutta l'area di moderazione di Twitter e costringendo a modalità "hardcore" (parole di Musk) i superstiti, alcuni hanno persino dormito in ufficio per stare al passo con il carico di lavoro. La società di software aziendale Salesforce ha dichiarato questo mese che prevede di licenziare il 10% della sua forza lavoro, ovvero circa 8.000 dipendenti.

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