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Microsoft ha silenziosamente interrotto la produzione delle Xbox One: che fine ha fatto la famiglia di console?

Che fine ha fatto l’idea di generazioni “fluide” di Microsoft? Oggi sembra essere sparita insieme a tutte le Xbox One, la cui produzione è stata silenziosamente interrotta alla fine del 2020.
A cura di Marco Paretti
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La famiglia di console Xbox si è improvvisamente ridotta. Lo ha fatto in silenzio e, si scopre ora, da diverso tempo: entro la fine del 2020, Microsoft ha interrotto la produzione di tutti i modelli di Xbox One, da quella "base" alle ultime varianti S e X. Una scelta curiosa, dato che all'inizio dell'attuale generazione di console (composta da Xbox Series S e X) l'azienda aveva spiegato che quella che si stava configurando sarebbe stata una "famiglia di console" in grado di non lasciare indietro nessuno. D'altronde anche i titoli pensati per console di nuova generazione sono ancora compatibili con Xbox One. Certo che se nel frattempo la console esce di produzione…

È chiaro che ci sono delle motivazioni dietro a questa scelta: da un lato la domanda di Xbox Series S/X è stata alta, tanto che le nuove console di Microsoft hanno già venduto più di quanto abbiano mai fatto le precedenti versioni. Dall'altro c'è un problema che affligge tutti, comprese Microsoft e Sony, che è la crisi dei chip: tutti i produttori hardware devono fare i conti con la carenza di un elemento fondamentale per i loro prodotti. Se oggi non possiamo semplicemente comprare una Xbox Series X o una PlayStation 5 è proprio a causa di questa situazione.

"Per concentrarci sulla produzione di Xbox Series S/X, abbiamo interrotto la produzione di tutte le console Xbox One nel 2020" ha spiegato Cindy Walker, senior director del product marketing di Xbox. In realtà la produzione della scorsa generazione aveva iniziato a interrompersi da tempo: prima Xbox One X, poi le versioni digitali di One S e infine l'intera linea. Se oggi un giocatore vuole entrare nell'ecosistema Xbox, deve farlo acquistando una console di nuova generazione, spendendo un minimo di 299 euro per Xbox Series S: un dispositivo piccolo ed economico, ma che sa poco di next gen.

Prima o poi sarebbe dovuto succedere, certo, anche perché l'azienda aveva già annunciato che nel giro di un paio d'anni i titoli per next gen avrebbero smesso di essere compatibili con le vecchie console. Da qui a eliminare completamente dei prodotti che fino a poco tempo fa definivi come parte di una "famiglia", però, ce ne passa. Anche perché l'interruzione risale al 2020, praticamente al lancio delle nuove console. Peraltro la decisione stride con quella diametralmente opposta annunciata da Sony, che in risposta alla crisi dei chip (e quindi alla scarsa reperibilità di PlayStation 5) ha risposto annunciando di voler continuare la produzione di PlayStation 4. "Crediamo nelle generazioni" affermava il CEO di Sony Interactive Entertainment, Jim Ryan, nel 2020: intendeva dire che per Sony la strada giusta era quella di una divisione netta tra old gen e next gen. Un approccio che inizialmente ha sollevato polemiche anche perché in diretta contrapposizione con l'idea che Microsoft lasciava trasparire di generazioni "fluide". È quasi ironico ripensarci, visto che ora nel suo ecosistema esiste solo una generazione.

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Giornalista dal 2002 specializzato in nuove tecnologie, intrattenimento digitale e social media, con esperienze nella cronaca, nella produzione cinematografica e nella conduzione radiofonica. Caposervizio Innovazione di Fanpage.it.
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