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Michelle Comi e la raccolta fondi per il seno nuovo: c’è uno schema da capire prima delle polemiche

Michelle Comi, classe 1995, è ormai da tempo al centro di articoli e commenti per le sue dichiarazioni. Dopo l’ennesimo caso possiamo dire tranquillamente che dietro ogni sua sparata c’è una strategia di comunicazione chiara che punta a gonfiare i numeri dei suoi social.
A cura di Valerio Berra
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Lo schema ormai lo abbiamo visto decine di volte. Michelle Comi lancia una provocazione. Le clip diventano virali e la sezione commenti comincia a gonfiarsi. Un fuoco di paglia, che porta le porta sempre follower su Instagram e iscritti su OnlyFans. Nell’ultimo caso anche soldi. Michelle Comi ha lanciato in questi giorni una raccolta fondi per aumentare di una taglia il suo seno. La raccolta è stata fatta sulla piattaforma GoFundMe e nel giro di un paio di giorni ha raggiunto l’obiettivo: 15.000 euro.

Ora. Mettiamo in fila le ultime volte in cui si è parlato di Michelle Comi dentro e fuori dai social. A settembre aveva spiegato che le donne belle non hanno bisogno di lavorare, le altre invece devono andare all’università perché altrimenti non avrebbero nessuno per mantenerle. A inizio luglio diceva di essere alla ricerca di qualcuno che “la invitasse in vacanza”.

Ognuno di questi episodi le ha fatto più pubblicità di uno spot in tv o una campagna di sponsorizzazioni su YouTube. Ora ha 444.000 follower su Instagram, oltre 170.000 iscritti al suo canale Telegram e 54.200 iscritti a Fansly, una piattaforma di contenuti per adulti che funziona con OnlyFans. L’abbonamento mensile parte da 3,99 dollari.

La campagna pubblicitaria di Michelle Comi si basa su un unico sentimento

Dietro tutte queste polemiche c’è sempre la stessa cosa. Michelle Comi gioca sulle provocazioni, ricalca lo stereotipo della donna oggetto, lancia idee talmente assurde che attira le critiche o almeno lo stupore di quelli la ascoltano. E di più. Facendo tutto questo riesce ad uscire dai social e arrivare anche a un pubblico più largo, fatto da chi legge sui giornali le sue sparate o le ascolta in radio.

Nel mondo d OnlyFans, o comunque delle piattaforme simili, queste tattiche sono abbastanza consolidate. Anche Elisa Esposito aveva cercato di battere questa strada inscenando l’improbabile personaggio della Prof. del Corsivo. Michelle Comi aveva iniziato con dei piccoli format sui social dove fingeva di essere una farmacista ma è solo quando ha iniziato lanciare queste provocazioni che è uscita dalla bolla.

Il precedente di Martina dall’Ombra: l’alter ego di Federica Cacciola

Michelle Comi non è nemmeno la prima a puntare su questa strategia. Nel 2014 l’attrice Federica Cacciola sui social ha creato il personaggio di Martina Dell’Ombra, una snob che lanciava messaggi marcatamente razzisti o classisti. Nel 2014 per esempio aveva lanciato un video intitolato “Immigrazioni: 4 Buone proposte per risolvere il problema” in cui proponeva idee tipo “Diamo ai migranti due o tre euro al giorno, per noi sono pochi per loro no”.

La differenza qui era negli intenti. Come spiegato in diverse interviste, come quella a Fanpage.it, la sua Martina dell’Ombra era un esperimento per provocare il pubblico. Cacciola era una attrice, non voleva attrarre pubblico per poi vendere materiale per adulti. Comi, come scrive Selvaggia Lucarelli, vi "sta usando". Interessante una risposta di Cacciola alla nostra intervista, che svela un altro meccanismo legato al successo di Michelle Comi: “Martina dà la possibilità di sentirsi superiori e questa è una cosa che le persone amano sopra ogni cosa”.

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