“Mi sono tatuata il nome del mio ragazzo in fronte, ora mi pento di tutto”
Kevin. Una scritta enorme, sulla fronte. Ana Stanskovsky è una creator coperta di tatuaggi (il particolare serve per dopo) con un discreto seguito sui social. I suoi video si collocano nell’enorme settore del comedy: video divertenti (o supposti tali) registrati spesso insieme a Kevin Freshwater, anche lui autore di video divertenti (o supposti tali) sui social. Uno degli ultimi video di Ana è andato particolarmente virale su TikTok. Circa 34 milioni di persone hanno visto una clip lunga poco più di un minuto in cui si tatua il nome del compagno sulla fronte.
Come abbastanza prevedibile, il video di Ana ha scatenato una discreta scarica di reazioni, poco interessanti da riportare per intero. C’è chi difende la libertà di fare del proprio corpo quello che si vuole, c’è chi evoca il patriarcato e chi avvisa Ana di quanto possa costare un’eventuale rimozione di un tatuaggio sulla fronte. La notizia è arrivata anche sui giornali e sulle pagine Instagram che raccontano quello che succede sui social. Tutto quasi scontato: il video era finto.
“Mi pento dei miei tatuaggi”
In un video pubblicato. A qualche giorno di distanza dal primo, Ana ha svelato il trucco. Decisamente ottimo il clickbait. Ana comincia questo video dicendo che “è pentita dei suoi tatuaggi” ma spiega che il Kevin sulla fronte è solo un tatuaggio temporaneo. Con un panno si toglie tutto l’inchiostro. Riguardando il video originale si vede in effetti che il tatuatore appoggia solo la macchinetta sulla fronte di Ana, senza far davvero penetrare gli aghi sotto la pelle. Mancano anche i gonfiori e gli aloni rossi che compaiono di solito qunado ci si è appena tatuati.
Ana spiega anche di aver pubblicato il video solo per lanciare un messaggio. “Il motivo per cui ho preso in giro tutto internet è che io mi pento dei miei tatuaggi e voi magari vi pentirete dei vostri quando diventerete vecchi. Sono una persona coperta di tatuaggi e quindi è mia responsabilità condividere questa esperienza sui social media. Quando dieci anni fa ho cominciato a fare i primi tatuaggi, mia madre e miei amici dicevano che mi sarei pentita. Non gli ho ascoltati perché non ne avevano nemmeno uno”.