“Mi hanno clonato la carta di credito da un video su TikTok”, l’accusa (poco probabile) di Giulia Ottorini
“A dieci giorni da questo video la mia carta è stata bloccata”. Giulia Ottorini è una delle creator più note sulla scena italiana di TikTok. Qui ha 1,5 milioni di follower ma può contare anche su gli 884 mila profili che la seguono su Instagram. Classe 2002, i suoi mini vlog totalizzano sempre milioni di visualizzazioni e centinaia di migliaia di like.
Il 5 settembre ha pubblicato sulla piattaforma una clip in cui mostra un problema comune a chi sceglie di portare le unghie un po’ lunghe. Si avvicina al casello dell’autostrada per pagare il pedaggio, inserisce la sua carta di credito e a poi è costretta a fare diversi tentativi prima di riuscire a estrarla. Quasi 3 milioni di view e 418 mila like. Il video è un contenuto leggero e sicuramente innocuo ma mostra qualche informazione di troppo.
Nel far vedere tutto il procedimento, Giulia Ottorini mostra da diverse inquadrature la sua carta. Si legge qualche numero e si vede il circuito bancario utilizzato. Il 2 ottobre compare sul profilo della creator un nuovo video che inizia proprio con le immagini di quello pubblicato il 5 settembre: “A dieci giorni da questo video la mia carta è stata bloccata. Voglio che immaginiate la mia faccia mentre mi sveglio e trovo pagamenti da 1.600, 70 e 120 euro”.
È possibile clonare una carta da TikTok?
“Non so se quel TikTok è stata la diretta causa di quello che è successo o se me l’hanno clonata da un Pos. Però ragazzi state attenti”. Per verificare se le informazioni presenti nel video fossero sufficienti per copiare una carta, abbiamo visto tutte le immagini insieme a Massimiliano Mormone, vice questore aggiunto della Polizia di Stato che presta servizio come vice dirigente della polizia postale di Napoli.
“È improbabile che le abbiano clonato la carta con il video su TikTok. È più probabile invece che l’abbia inserito in qualche Pos dove è stata clonata oppure che qualche commesso abbia fatto una fotografia fronte retro della carta”. Quello che manca infatti tra le immagini girate nel video è il codice di sicurezza, il numero di tre cifre sul retro richiesto in tutti i pagamenti online.