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Chi è Massimo Taramasco, il prof che insegna Ingegneria dell’Amore su YouTube: “Mai saltato un giorno di lezione”

55 anni, docente di Elettronica in un Itis di Savona, Massimo Taramasco insegnava Ingegneria dell’Amore su YouTube. Ora la Guardia di Finanza gli contesta di aver avviato la sua attività di divulgatore sul web senza aver avvisato la scuola dove lavorava.
A cura di Valerio Berra
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“Presso l'abitazione dell'insegnante sono state rinvenute apparecchiature tecnologiche idonee alla registrazione dei video sui propri canali”. Nel comunicato stampa diffuso dalla Guardia di Finanza sembra che si tratti di attrezzature cinematografiche di livello professionale ma secondo Massimo Taramasco la realtà è più semplice: “Stiamo parlando di pc e smartphone per girare i video. Come dovrei farli altrimenti?”.

55 anni, docente di Elettronica a un Itis di Savona, Taramasco il protagonista di una contestazione della Guardia di Finanza. L’accusa, racconta a Fanpage.it, è quella di non avere dichiarato alla sua scuola dove è assunto a tempo pieno la sua seconda attività. Taramasco è uno youtuber, ha diversi canali e il più grande supera i 230.000 iscritti. Un’attività che secondo le Fiamme Gialle gli avrebbe permesso di guadagnare circa 360.000 euro.

Nei video diffusi sul suo canale principale non si parla di elettronica. Il tema è l’Ingegneria dell’Amore: vengono elencate tecniche, strategie e schemi da riconoscere nelle relazioni. Il video con più visualizzazioni (oltre 800.000) si intitola “Chi ti ama davvero fa queste 3 cose”, seguono “Strategia micidiale per fargli sentire la tua mancanza” e “Come capire se ti ama, ti vuole bene o ti usa”. Sono tutti interessi di lunga data, la sua attività è iniziata 10 anni fa.

La Guardia di Finanza non ha fornito subito un nome. Ma parla di youtuber che insegna “Ingegneria dell’amore”.

Sì, sono io. Ma non capisco davvero quale sia il problema. La Guardia di Finanza ha fatto questi accertamenti perché la legge 165 prova che avrei dovuto dire alla scuola cosa faccio e ricevere un’autorizzazione. Io non ho tolto un euro alla scuola e ho pagato tutte le tasse.

Anche quelle degli introiti provenienti da YouTube?

Sì, ho pagato tutto. Il problema sembra che riguardi il fatto di essere un dipendente pubblico.

Fare video la portava lontano dalla cattedra?

A scuola ho fatto assenze solo per il Covid: sono stato via cinque giorni. Non ho provocato danni a nessuno. Stiamo parlando di una normativa obsoleta, scritta quando YouTube nemmeno esisteva.

Lei nei suoi video si occupa spesso di relazioni. Cito due titoli "Come scoprire se si hanno le corna" o "Metodo sicuro per far godere una donna". Forse il problema erano i temi trattati?

YouTube è una piattaforma family friendly e già censura parecchio di suo. Se i contenuti sono stati accettati qui non capisco che problema ci possa essere. Secondo la Guardia di Finanza io non potevo fare questa attività, non è il contenuto il problema.

Quando ha cominciato a pubblicare video?

Avrò iniziato una decina di anni fa. Per me è sempre stata una passione. Non si guadagna da subito, prima bisogna lavorare per avere un buon numero di follower.

Lei non è l’unico insegnate che fa divulgazione fuori dalla scuola.

Ma certo. C’è anche chi scrive libri e chi modera dei convegni. Roberto Vecchioni insegnava nella scuola pubblica e faceva il cantante. Se diventa un problema per un insegnante fare video allora siamo ben oltre lo Stato di polizia.

Cosa succederà adesso?

Non ne ho la più pallida idea. Io spero che questo caso possa far luce su un’attività che quando è stata scritta la legge di cui abbiamo parlato ancora non c’era. Quella legge era stata fatta per altri motivi, ad esempio se un insegnate apriva anche una sua impresa. Io faccio solo il divulgatore.

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