L’uso dei filtri social aumenta i casi di dismorfismo muscolare tra gli adolescenti: lo studio
"Buongiorno Dottore, vorrei assomigliare di più a questo filtro di Instagram". Da quando sono apparsi sui social, i filtri, ovvero gli effetti utilizzabili nei selfie per modificare il propio aspetto, hanno prodotto un impressionante aumento di interventi di chirurgia estetica per rendere la propria immagine più simile a quella mostrata sui social.
Il fenomeno è stato chiamato "selfie dismorphia" e si è diffuso a tal punto tra le ragazze di tutto il mondo da spingere Instagram a rimuovere nel 2019 i filtri più evidentemente ispirati alla chirurgia plastica. In realtà, quello del dismorfismo da social, ovvero l'alterata percezione del proprio aspetto fisico causata dall'incapacità di riconoscere la finzione dilagante nei social, non riguarda solo le donne. Un nuovo studio dell'Università di Toronto, in Canada, ha studiato gli effetti dei filtri social sugli adolescenti e gli uomini in giovane età, mostrando come anche anche i gli utenti maschi siano inclini a sviluppare una forma specifica di dismorfismo, con effetti negativi sulla loro salute mentale e perfino i rapporti sociali: il dismorfismo muscolare.
Filtri social e dismorfismo muscolare
Come lascia intuire facilmente il nome, chi soffre di questa forma di dismorfismo sviluppa un'ossessione per i muscoli e una costante insoddisfazione per il proprio fisico, percepito costantemente come troppo esile, anche quando in realtà ciò non corrisponde al vero.
Lo studio canadese ha indagato la presenza di questo disturbo in una platea di 912 ragazzi e ragazze, i cui dati sono stati attinti dal Canadian Study of Adolescent Health Behaviors. Misurare la prevalenza del dismorfismo anche nella popolazione maschile è necessario date le conseguenze che può avere questo disturbo psicologico: oltre a creare anche una forte sofferenza psicologica, può anche innescare disturbi del comportamento alimentare e compromettere la vita sociale di chi ne soffre.
I ricercatori hanno osservato un collegamento tra l'utilizzo dei filtri per modificare il proprio aspetto, su Instagram, TikTok e Snapchat, con una maggiore prevalenza dei sintomi di dismorfismo muscolare. Questo disturbo sembra essere tipicamente maschile: "Il genere – spiegano i ricercatori – ha un ruolo significativo", in quanto gli adolescenti e i ragazzi sono più inclini delle loro coetanee a sviluppare questo disturbo.
I rischi della manipolazione della propria immagine
La ricerca canadese ha mostrato che l'età più a rischio per l'insorgenza dei disturbi di dismorfismo muscolare è l'adolescenza, così come lo è anche per i disturbi del comportamento alimentare, un'emergenza che sempre più spesso colpisce anche i ragazzi e gli uomini. D'altronde è soprattutto in quest'età che si rischia di sviluppare fenomeni di dipendenza da internet, un fenomeno allarmante anche per lo sviluppo cognitivo dei ragazzi: uno studio ha recentemente dimostrato che questa può perfino modificare la chimica del cervello negli adolescenti.
Oltre a creare disagio psicologico, il dismorfismo può anche compromettere la vita sociale di chi ne soffre. Il rischio è infatti quello di non saper più riconoscere l'immagine reale di sé e confondere la finzione dei social con la realtà, ponendosi dei modelli irraggiungibili. Per non finire in questa trappola – sottolineano gli autori – si dovrebbe pensare a dei programmi di alfabetizzazione mediatica da introdurre nelle scuole con l'obiettivo di educare gli adolescenti ai rischi della manipolazione della propria immagine.