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Intelligenza artificiale (IA)

L’ultimo brano di Drake e The Weeknd è virale ma nessuno dei due l’ha mai registrato

Un utente ha usato un programma per simulare le voci degli artisti, la canzone è diventata virale e lui ha guadagnato dagli ascolti sfruttando la notorietà dei musicisti. Poi però il brano è stato eliminato da tutte le piattaforme.
A cura di Elisabetta Rosso
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Forse non basta più la dicotomia vero o falso in un mondo in cui c’è l’intelligenza artificiale generativa. Quando non si riesce più a distinguere il reale dal verosimile si viene risucchiati in un vortice dove etica, diritti legali, e regolamentazioni annaspano e cadono nei tranelli di una tecnologia performante. La canzone dove Drake e The Weeknd si scambiano versi sulla popstar e attrice Selena Gomez è l’ennesimo esempio di una situazione che sfugge di mano, dove di mezzo, come sempre, ci sono i soldi. Per essere precisi quasi 2.000 di dollari di royalty guadagnati alle spalle degli artisti, senza fare niente. E sono solo 2.000 perché la canzone è stata subito cancellata da piattaforme e social.

Il brano (falso) di Drake e The Weeknd

La canzone si chiama Heart On My Sleeve, è falsa, non l’ha scritta Drake, non l’ha scritta The Weeknd, ma se l’ascolti sono loro a cantare sopra la base. Eppure nessuno dei due l’aveva nè intonata nè sentita prima. Il brano è stato composto infatti da un’intelligenza artificiale generativa che ha campionato le voci dei due artisti grazie a un software addestrato a emulare e riprodurre i timbri, le intonazioni e le cadenze. A rinforzare l'inganno è proprio la coppia, gli artisti avevano già collaborato in passato, e questo ha reso più credibile un brano a due voci.

Dietro al progetto c’è @ghostwriter, un utente che, dopo aver prodotto il brano, ha deciso di caricarlo su tutte le piattaforme. La canzone è diventata virale durante il fine settimana. Su Spotify è stata riprodotta in streaming 629.439 volte prima di essere ritirata. Con il tasso di royalty più basso di Spotify, 0,003 dollari per streaming, @ghostwriter ha guadagnato circa 1.888 dollari. Ora il brano è stato rimosso da Apple, Deezer, Tidal, TikTok, Spotify e YouTube. Se si cerca On My Sleeve compare "Questo video non è più disponibile a causa di un reclamo per violazione del copyright da parte di Universal Music Group".

Gli editori di Universal Music Group hanno infatti spiegato che la canzone viola le leggi sul copyright e che le piattaforma hanno una "responsabilità legale ed etica". Hanno anche aggiunto che l'IA generativa utilizzando la musica degli artisti viola sia gli accordi con le case di produzione, sia la legge sul copyright. Contringe a una domanda “da quale parte della storia vogliano stare: dalla parte degli artisti, dei fan e dell'espressione creativa umana, o dalla parte dei deepfake, delle frodi e della negazione agli artisti del dovuto compenso?”.

La truffa dell'intelligenza artificiale e i problemi con i copyright

Il meccanismo è piuttosto semplice, se si ha lo strumento giusto tra le mani si può riprodurre la voce di chiunque. Sfruttando la notorietà degli artisti infatti è possibile gonfiare i guadagni. Sulle piattaforme la riproduzione di un brano genera profitti direttamente proporzionali alla fama e al seguito di un musicista. Per capirci, se @ghostwriter avesse pubblicato un brano scritto da lui, avrebbe collezionato magari qualche streaming causale e non sarebbe arrivato al dollaro, usando il nome dei due artisti ha fatto leva su una fanbase ben nutrita che ha fatto diventare virale la canzone spingendo anche sui guadagni. Se non fosse stata bloccato sulle piattaforme, @ghostwriter avrebbe raccolto una cifra considerevole grazie al brano.

Come spiega Jani Ihalainen, avvocato specializzato sui diritti d’autore, alla BBC: "La legislazione attuale non è neanche lontanamente adeguata per affrontare i deepfake e i potenziali problemi in termini di proprietà intellettuale e altri diritti". Gli fa eco Tony Rigg, docente e consulente dell'industria musicale, che aggiunge: "Forse l'aspetto più preoccupante di questo caso è l'indebolimento dei diritti morali. Se qualcuno può imitare te, il tuo marchio, il tuo suono e il tuo stile, potrebbe diventare tutto molto complesso".

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