L’Ue ha deciso di combattere i pedofili con un’app: come funziona Salus
Non è difficile, basta sapere dove cercare ed ecco che si apre un mondo sotterraneo dove illegalmente circolano contenuti pedopornografici. I numeri sono in crescita e il web è un habitat controverso, trova sempre uno spazio dove far rinascere hub per scambiarsi immagini e video di abuso su minori. Per contrastare il fenomeno entra in gioco Salus. È un’app progettata dalla società di trasformazione digitale Protech, per bloccare le visualizzazioni online di materiale pedopornografico. E a testarla saranno proprio i pedofili, un prova del nove ferrea, per assicurarsi che anche volendo non è possibile accedere a contenuti dannosi.
L’Unione Europea ha voluto finanziare il progetto con 2 milioni di euro per combattere la crescente domanda di abusi sui minori. Salus funzionerà grazie all’intelligenza artificiale, sviluppata dalla società SafeToNet, che identificherà immagini e video pedopornografici bloccandoli in tempo reale. Come ogni IA, anche quella utilizzata da Salus andrà addestrata per riconoscere e marchiare i contenuti violenti. La Internet Watch Foundation, un'organizzazione che lavora per segnalare e rimuovere materiale su minori, lavorerà quindi con l’intelligenza artificiale per insegnarle a riconoscere i contenuti da bloccare. Tom Farrell di SafeToNet, ha spiegato alla BBC che l’app sarà testata per 11 mesi da almeno 180 utenti in cinque paesi: Germania, Paesi Bassi, Belgio, Repubblica d'Irlanda e Regno Unito.
Il test dell’app con i pedofili
Il secondo step sarà testare l’app per capire se effettivamente l’IA ha imparato bene dall’Internet Watch Fondation. I volontari che verificheranno Salus saranno proprio persone che in passato hanno cercato materiale pedopornografico sul web. Verranno scelte dalle associazioni, come Lucy Faithfull Foundation, che gestiscono una linea di assistenza per pedofili. Tra di loro ci saranno anche persone condannate per abuso su minori.
Donald Findlater della fondazione Lucy Faithfull Foundation, ha spiegato alla BBC che strumenti come la nuova app potrebbero aiutare a controllare il proprio comportamento "è un aiuto pratico per le persone che riconoscono una vulnerabilità in sé stesse". E poi chi ha già trovato materiale pedopornografico è sicuramente più capace anche di scovare delle falle nell’intelligenza artificiale e quindi eseguire test accurati per evitare di lasciare zone franche nel web.
I numeri di un fenomeno in crescita
I numeri dei reati pedopornografici online raccontano un aumento pericoloso. È stato infatti raggiunto un massimo di 30.925 reati commessi, come possesso e condivisione di immagini e video di minori, tra il 2021 e il 2022, secondo l'NSPCC, l'ente di beneficenza per la tutela dei bambini. Il rapporto del think tank della Police Foundation del 2022 ha spiegato che la quantità di reati di abusi su minori online aveva "semplicemente sopraffatto la capacità di risposta delle forze dell'ordine, a livello internazionale". Dato lo squilibrio aggiungono, è quindi necessario “lavorare sul lato della prevenzione e ridurre la domanda e l'accessibilità".