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Lo strano viaggio di un portafoglio visto da un AirTag: perso dalla compagnia aerea, atterra in 35 città e poi scompare

La tecnologia di Apple sta rivelando cosa succede davvero agli oggetti smarriti negli aeroporti, come la valigia di una coppia data in beneficenza qualche giorno fa.
A cura di Elisabetta Rosso
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John Lewis è atterrato a Fort Lauderdale, Florida, è sceso dall’aereo, è entrato in un autonoleggio, ha tastato la tasca in cerca del portafoglio e, nulla. Non c’era. Lewis, ha subito controllato sul suo telefono dove lo avesse lasciato. Il portafogli era munito di Apple AirTag per scoprire dove lo avesse lasciato. Ed è così che diventa lo spettatore dello strano viaggio di un portafoglio che atterra in 35 città diverse e scompare poi, nel nulla. Potrebbe essere la banalissima storia di un furto, ma la tecnologia AirTag regala un retroscena. Anche se poi il portafoglio non è mai stato recuperato da John Lewis. Ha provato a contattare la compagnia aerea per interrompere quel viaggio on the road attraverso i cieli statunitensi, a spezzare le sue speranze sono stati gli stewart che, dopo aver pulito l’aereo hanno trovato l‘AirTag abbandonato tra i cuscini di un sedile, ma nessuna traccia del portafoglio errante.

La storia di Lewis, è una delle tante, e, in realtà, gli AirTag sono diventati anche uno strumento per indagare cosa succede nel circuito oscuro degli aeroporti. Che sono la versione aerea del Triangolo delle Bermuda. Per esempio, qualche giorno fa una coppia ha scoperto che il suo bagaglio smarrito mesi prima era stato donato in beneficenza su iniziativa della compagnia AirCanada. Sempre a inizio febbraio, il giocatore di poker professionista Steve O'Dwyer, ha denunciato sui social di essere stato preso in giro dalla compagnia Lufthansa che, dopo aver perso il suo bagaglio gli aveva assicurato che si erano mobilitati per il recupero. In realtà lui, con il suo AirTag, ha scoperto che il bagaglio era bloccato all’aeroporto di partenza.

Il racconto di John Lewis su Twitter

Lewis dopo essersi accorto di aver perso il suo portafoglio ha lanciato un appello su Twitter: “America Air, andiamo adesso… aiuta il tuo ragazzo. Volo solo con te e tu mi tratti come se non mi conoscessi nemmeno. Come ho detto, so che non è colpa tua se ho lasciato il portafoglio (anche se quel volo è stato ritardato di oltre un'ora, quindi avevo fretta di correre attraverso l'aeroporto)”. Poi i toni si fanno più accesi. “Sì, mi assumo la responsabilità di aver dimenticato il portafoglio. Detto questo, il motivo per cui stavo correndo era che il nostro volo era in ritardo di un'ora, quindi dovevo correre al mio prossimo volo.” Poi un movimento bancario anomalo e il ritrovamento dell’AirTag abbandonato sull’aereo. Lewis capisce, il suo portafoglio è stato rubato. "Ora è il momento di cancellare tutte le mie carte e ottenere alcuni nuovi ID", ha detto Lewis in un video di follow-up pubblicato su Twitter.

Come funziona l’AirTag

L'AirTag assomiglia a un grosso pulsante, grande quanto una moneta, ed è stato progettato per aiutare le persone a rintracciare i propri oggetti, zaini, chiavi o, appunto, portafogli. Grazie ai localizzatori è facile individuare dove si trovino. Basta aprire l’app sul proprio smartphone, cliccare su Dov'è per avviare la ricerca, poi apparirà la freccia che indica la direzione e la distanza dell'AirTag e dell'oggetto a cui è associato. L'app si può anche collegare a dispositivi terzi, per ritrovare il proprio oggetto ed è anche possibile attivare la ricerca di prossimità per essere guidati verso il luogo dello smarrimento.

Il problema è che gli AirTag di Apple sono stati usati in modo improprio. Una volta un dispositivo è stato inserito nel cappotto di una modella, spesso è stato utilizzato per seguire veicoli di lusso e poi rubarli, e poi è diventato uno degli strumenti preferiti degli stalker. Proprio per questo a dicembre 2022 due donne hanno intentato un'azione legale collettiva contro Apple.

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