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Lo strano caso di Bob Lee: l’omicidio del miliardario che sta ossessionando la Silicon Valley

L’imprenditore tech Nima Momeni è stato accusato di aver accoltellato a morte il fondatore di Cash App. Il movente sembra essere una relaizone con la sorella di Momeni.
A cura di Elisabetta Rosso
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Cosa ti aspetti da un ragazzo fuggito dall’Iran con la madre per trovare il suo spazio nel mondo? Che frequenti università prestigiose e apra una sua attività in qualche settore strategico. E così è stato, Nima Momeni ha studiato a Berkeley, e per 15 anni ha lavorato come imprenditore e consulente tecnologico nella San Francisco Bay Area, fino a quando una sera in un vicolo buio ha deciso di affondare il coltello nel cuore del miliardario Bob Lee, come spiega il dipartimento di polizia di San Francisco.

È un noir da Silicon Valley, fatto di gelosie, sangue, tradimenti extraconiugali, e forse droghe. I protagonisti della storia sono tre, Bob Lee, 43 anni, fondatore di Cash App, Nima Momeni, 38 anni, proprietario di Expand IT, un'azienda di supporto tecnico e consulenza di Emeryville, e sua sorella Elyassnia. Secondo la ricostruzione della polizia Momeni dopo una lite con Lee, forse a causa del presunto rapporto con la sorella, ha affondato lo ha accoltellato lasciandolo morire in un vicolo incastrato tra gli appartamenti di lusso di Rincon Hills.

La dinamica dell'omicidio di Bob Lee

Tutto inizia in un ascensore alle 2.03 dal mattino. Lee e Momeni aspettano che le porte automatiche si aprano e poi salgono sulla BMW bianca del presunto assassino, lasciandosi alle spalle il ricco quartiere di San Francisco, come mostrano le telecamere di sicurezza. Mezz’ora dopo Lee viene soccorso in un vicolo nell'isolato 300 di Main St, riporta ferite da arma da taglio, sono profonde, ha perso molto sangue e muore prima di arrivare in ospedale. Tutto quello che è successo in mezzo è ancora da chiarire. Sembra però che l’omicidio sia statao commesso in nome della sorella di Momeni.

Il miliardario e Elyassnia secondo un testimone anonimo erano intimi, non ha specificato se si trattasse o meno di un rapporto romantico, la sorella di Momeni infatti è sposata con un chirugo plastico di San Francisco, ma come spiega sempre il testimone il matrimonio era in crisi. Sicuramente c’è stata una lite, a suggerirlo è proprio un messaggio inviato il 4 aprile. Elyassinia, ha scritto infatti a Lee: “Volevo solo assicurarmi che stessi bene, perché so che Nima ci è andato giù pesante con te e ti ringrazio per essere un uomo di classe che gestisce la cosa con eleganza. Ti amo. Che str*nzi egoisti”.

Sembra infatti che nel pomeriggio, come racconta il testimone anonimo, tutti si siano ritrovati a bere in un appartamento, quello di Elyassnia. E in quel momento Momeni ha deciso di affrontare Lee in pubblico, chiedendogli se lui e la sorella facessero uso di droghe, il miliardario lo ha rassicurato dicendo che non c’era nulla di cui preoccuparsi.

La ricostruzione della polizia di San Francisco

Secondo i pubblici ministeri l’omicidio è stato premeditato da Momeni. "Una delle ferite, che mostrava un chiaro e diretto intento di uccidere, è penetrata nel cuore della vittima", ha scritto l'assistente procuratore distrettuale Omid Tala. I filmati delle telecamere di sicurezza, gli sms, e l’arma suggeriscono che Momeni voleva uccidere Lee, non è stato solo un incidente. Secondo i pubblici ministeri infatti l’uso di un coltello da cucina da parte di Momeni per uccidere Lee è un’ulteriore prova di un "attacco pianificato e deliberato". Non è come un coltellino tascabile, un’arma che qualcuno potrebbe decidere di portare con sé per difendersi in caso di pericolo. Quando tiri fuori un coltello da cucina dal cassetto hai già in mente come usarlo. Nel caso di Momeni potrebbero essere le tre pugnalate che hanno ucciso Bob Lee. Per questo i pubblici ministeri hanno chiesto l’arresto senza cauzione.

Nonostante i colleghi e gli amici con un clichè sempiterno abbaimo detto alla polizia: "Sono rimasto completamente sorpreso", o "non ho mai notato nessuna bandiera rossa", Momeni ha dei precedenti. Nel 2011  era stato accusato nella contea di Alameda, in California, per la presunta vendita di un coltello a serramanico e per la guida con patente sospesa, ha spiegato il San Francisco Chronicle. Momeni ha dichiarato di non contestare il reato di guida e ha sottolineato l'indagine del coltello era stata archiviata. Ha anche affrontato un’accusa per guida in stato di ebbrezza nel 2004, secondo il Chronicle. Venerdì intanto Momeni è comparso in tribunale, a San Francisco, dove il giudice ha rinviato la sua udienza al 25 aprile e confermato nel frattempo la detenzione cautelare.

Chi era Bob Lee

"Bob ti darebbe la maglietta di dosso", ha scritto il padre in un post su Facebook dopo la sua morte. "Non disprezzava mai nessuno e aderiva a una rigorosa filosofia del non giudizio". Il miliardario era nato a St. Louis, e ha iniziato la sua carriera programmando pagine web per piccole imprese, come racconta suo fratello Oliver Lee. Lo ha descritto come un brillante ingegnere del software, amante dell'arte e dei festival musicali, e un idealista che ha cercato per tutta la sua carriera di democratizzare l'accesso alla tecnologia.

Prima di diventare direttore di produzione nella società di criptovalute MobileCoin nel 2021, Lee ha fondato Cash App, un servizio che permette agli utenti di inviare e ricevere rapidamente denaro sugli smartphone. Lee è poi diventato un consulente di start-up, investendo in società come SpaceX e Clubhouse.

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