Lo strano caso dello scheletro di T-Rex da 20 milioni di dollari: è sparito a pochi giorni dall’asta
C’era qualcosa che non andava in Shen, lo scheletro del T. Rex vissuto 67 milioni di anni fa. Così di punto in bianco la più grande casa d'aste al mondo, Christie’s, è stata costretta a sospendere tutto. Ha annullato, senza dare troppe spiegazioni, un’asta da 20 milioni di dollari.
L’annuncio di Christie’s è arrivato dopo una rivelazione di Pete Larson, il presidente del Black Hills Institute of Geological Research nel South Dakota. Sembra infatti che Shen sia una sorta di Frankenstein versione dinosauro. Un mix di ossa rubate spacciate poi per “uno degli scheletri di T. Rex più studiati dagli scienziati prima di essere messo all’asta”, parola di James Hyslop, responsabile scienza e storia naturale di Christie’s.
Il T-rex simbolo del 2022
È stato scoperto nella contea di McCone, nel Montana, lungo 13,10 metri, alto 4,8, pesa oltre 1,360 chili. Ha vissuto, molto probabilmente, nel periodo del Tardo Cetaceo. Shen è raro perché, come spiega Christie's, 80 delle sue ossa sono originali e ben tenute. Questo giustifica l’asta da 20 milioni di dollari.
"Shen il T. Rex è stato studiato dai principali paleontologi accademici, il dottor David A Burnham, professore di paleontologia e specialista di teropodi, e il dottor John R Nudds, professore di paleontologia, dipartimento di scienze della Terra e dell'ambiente, Università di Manchester”. Dopo Stan, il T. Rex che ha sfilato insieme a Picasso e Twombly per la cifra record di 31,8 milioni di dollari nel 2020, ecco che Shen era pronto a diventare il fossile simbolo dell’anno. E invece no.
Il ritiro di Shen dall'asta
L’asta era programmata per il 30 novembre. Francis Belin, presidente di Christie's Asia Pacific, aveva dichiarato con grande estusiasmo: “È un onore essere incaricato della prima asta in Asia di uno scheletro di T-Rex. Questo è un esemplare di livello mondiale per musei e istituzioni e la sua asta a Hong Kong a novembre offre un'opportunità senza precedenti per i collezionisti di Apac (Asia Pacifico) di possedere un pezzo eccezionale della nostra storia naturale globale”.
Pochi giorni prima però l’asta viene sospesa. Christie's ha dichiarato lunedì 21 novembre di aver ritirato Shen dall'asta di Hong Kong, anche se era il pezzo più importante dell’evento. Non si dilunga in spiegazioni, un portavoce aggiunge solo che “dopo aver consultato il mittente del Tyrannosaurus rex previsto per la vendita il 30 novembre, Christie's ha deciso di ritirare il lotto. Lo speditore ha ora scelto di prestare l'esemplare a un museo per l'esposizione al pubblico”.
La spiegazione di Larson
In mezzo alla trafila di accademici che hanno esaminato Shen c’è anche una voce dissonante. È quella di Pete Larson paleontologo e presidente del Black Hills Institute of Geological Research. "Stanno usando Stan per vendere un dinosauro che non è Stan, è molto fuorviante", ha rivelato al New York Times.
La prima volta che Larson ha visto una foto di Shen ha notato una somiglianza sospetta con il teschio di Stan, il fossile battuto all'asta nel 2020 per 31,8 milioni di dollari. Per esempio i fori nella mascella inferiore sinistra di Shen erano uguali a quelli dell’altro T-Rex. Larson e i suoi colleghi di Black Hills avevano esaminato le particolarità delle ossa di Stan per oltre trent'anni dopo aver scavato l'esemplare a partire dal 1992. Il paleontologo ha anche rivelato che il proprietario di Shen avrebbe acquistato un calco di Stan da Black Hills per integrare le ossa originali. Dopo la decisione della casa d’aste di ritirare il fossile, Larson ha detto solo "Christie's ha fatto la cosa giusta".