L’NFT della bandiera ucraina venduto per 6,7 milioni di dollari
Una riproduzione digitale della bandiera dell'Ucraina è stata venduta come NFT per 6,7 milioni di dollari, che andranno a supportare la resistenza militare del paese. L'iniziativa nasce dalla UkraineDAO ed è supportata da un membro del gruppo Pussy Riot, Nadya Tolokonnikova. La messa in vendita dell'opera digitale a scopo benefico ha portato a oltre 3.200 contributi individuali per un totale di 2.258 Ethereum, pari a 6,7 milioni di dollari (al momento della chiusura). La bandiera non è infatti stata messa in vendita nella sua totalità, ma gli organizzatori hanno dato la possibilità agli utenti di acquistare una proprietà condivisa dell'NFT sulla piattaforma PartyBid.
Una sorta di "offerta libera", quindi, che ha portato a migliaia di donazioni che spaziano da 0,00001 Ethereum (0,03 dollari) a 44 Ethereum (128.000 dollari) e che finiranno nella campagna "Come Back Alive" in supporto dell'esercito ucraino. A ogni donazione, in proporzione alla cifra donata, corrisponde un determinato numero di token relativi all'opera, un sistema diffuso nelle DOA (decentralized autonomous organization) che, proprio in virtù della loro decentralizzazione, consentono a tutti gli utenti che ne fanno parte di votare future modifiche o vendite.
Nel caso della bandiera ucraina, i token diventano una sorta di azioni con diritto di voto che garantiscono ai proprietari la possibilità di votare future modifiche all'opera oppure di decidere se venderla o meno. Un'operazione che UkraineDAO scoraggia, invitando gli utenti a tenere i token "come ricordo delle necessità umanitarie del nostro mondo". La scelta di non utilizzare illustrazioni originali è stata presa perché secondo la DAO l'NFT doveva "essere un simbolo delle persone Ucraine", spiega una nota. "Abbiamo specificatamente evitato di aggiungere la nostra arte a questo rilascio" ha spiegato Nadya Tolokonnikova delle Pussy Riot. "Le persone possono avere diversi stili, ma questo non riguarda quale colore preferiamo, riguarda l'essere uniti per salvare delle vite".