L’Irlanda lancia un corso di laurea per diventare influencer: come funziona e quali corsi ci sono
Corsi di gestione della crisi, seminari sulle pubbliche relazioni, case study con la storia delle celebrity, un po’ di laboratori di editing video e un tocco di psicologia. Irene McCormick illustra così sul Washington Post i pilastri del nuovo corso di laurea in Influencing lanciato dalla South East Technological University (SETU) di Carlow, Irlanda. McCormick è una docente di questo ateneo e si è occupata di definire i programmi del nuovo corso proposto dalla SETU.
Con una discreta punta di orgoglio McCormick sottolinea anche che la SETU è la prima università a proporre un corso del genere. Una nota che pecca però di arroganza. Già nel 2019 l’università online e-campus aveva lanciato un corso di laurea del genere in Italia, nello specifico si chiamava Percorso Influencer ed era inserito nei programmi del corso di laurea di Scienze della Comunicazione.
A distanza di quattro anni dalla notizia del lancio, il corso è ancora attivo. Si divide in tre anni e prevede un mix di lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche. Si passa da Semiotica e filosofia dei linguaggi a Diritto dell'informazione. C'è un Laboratorio di scrittura e un Laboratorio di lettura dell'immagine, prima della prova finale bisogna affrontare un Tirocinio formativo e di orientamento.
L'espansione del mercato degli influencer
Il corso per influencer della SETU potrebbe non essere l’ultimo percorso di studi di questo genere di cui sentiamo parlare. Il settore degli influencer, che ora abbiamo cominciato a chiamare creator, ha registrato numeri stellari negli scorsi anni. L’Harvard Business Review ha stimato che il valore mondiale di questo settore è arrivato nel 2022 a 16,4 miliardi di dollari. E le proiezioni sono in crescita. Ormai con influencer non si intendono più solo le persone che usano i social per raccontare la loro vita ma anche quelle che utilizzano questi strumenti per diffondere contenuti di divulgazione scientifica, stand up comedy o musica.
Il fascino di questa professione non è legato solo alla fama o alla promessa di guadagni veloci. Secondo Brooke Erin Duffy, professoressa di comunicazione della Cornell University di New York, facendo gli influencer i più giovani possono gestire meglio un’aspetto che viene tenuto sempre più in considerazione nella ricerca di un lavoro: il tempo libero. Spiega Brooke Erin Duffy: “Tutti vogliono mantenere una parvenza di controllo sulla propria vita. La carriera da influencer permette anche questo, si può lavorare da remoto e gestire il programma della propria settimana”.