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Le VPN sono davvero legali? Cosa dice la legge e quando il loro utilizzo è illegale

Durante la conferenza stampa dopo gli Australina Open, Jannik Sinner ha rivelato di usare le VPN all’estero per guardare documentari. La confessione ha sollevato qualche dubbio su come funzione e come viene usato questo servizio.
A cura di Valerio Berra
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Non c’è solo il tennis nelle giornate di Jannik Sinner. Dopo la vittoria agli Australian Open, il campione italiano ha tenuto una conferenza stampa in cui ha risposto a una lunga serie di domande che si sono accumulate in questi giorni. I temi sono stati parecchi, dalla sua residenza a Montecarlo fino alla partecipazione al Festival di Sanremo. Durante la conferenza stampa ha raccontato anche qualcosa sulle serie tv: “Stavo guardando Animal Kingdom ma in Italia non si vede. Devi mettere il VPN in Australia”. Risposta subito bloccata da Angelo Binaghi di Federtennis: “È illegale”. La risposta ha sollevato qualche risata ma anche un po’ di dubbi su questa tecnologia e soprattutto sul suo utilizzo. La frase di Binaghi non è esattamente vera.

Cos’è e a cosa serve una VPN

VPN è l’acronimo di Virtual Private Network, rete privata virtuale. Probabilmente è una formula che avrete già sentito perché negli ultimi anni diverse aziende che si occupano di fornire questo servizio hanno iniziato a sponsorizzare direttamente alcuni dei creator più noti su YouTube e Twitch. Questa tecnologia permette di accedere a internet con un maggiore livello di privacy.

Non solo. Con la VPN è possibile anche scegliere da quale Paese arriva la nostra connessione. Questo può essere molto utile per tutelare la nostra privacy, soprattutto nei luoghi in cui la nostra attività su internet viene tracciata. In maniera molto più prosaica, le VPN vengono usate per accedere ai servizi di streaming e vedere anche i contenuti bloccati nel Paese in cui ci si trova.

Questo è esattamente il caso di Sinner. Le società di produzione possono prendere accordi diversi per la distribuzione dei loro prodotti a seconda dei Paesi in cui si trovano. Possono tranquillamente vendere lo stesso contenuto a Netflix in Italia e a una rete televisiva in Francia. Oppure possono venderlo in un Paese e non in un altro, tutto dipende dagli accordi raggiunti.

Le VPN sono legali in Italia?

In Italia è legale utilizzare una VPN. La lista dei Paesi dove è illegale utilizzare questa tecnologia è ristretta e comprende, a vario titolo, Cina, Russia, Bielorussia, Turchia, Iraq, Emirati Arabi Uniti, India, Iran, Egitto, Turkmenistan e Corea del Nord. Questo elenco è stato diffuso da NordVPN, società che offre questo tipo di servizi. In tutto il resto del mondo invece usare le VPN è possibile. Al momento non ci sono sanzioni chiare rivolte a chi la usa per aggirare il blocco geografico dei servizi di streaming. Al massimo sono le piattaforme stesse che cercano di limitare l’accesso ai loro contenuti degli account protetti da VPN.

Di fatto si stanno violando i termini del servizio della piattaforma ma è difficile trovare dei riscontri per questa condotta nelle leggi italiane. O almeno. In questi casi si presuppone che il cliente abbia comunque pagato il servizio e quindi per adesso non si hanno notizie di interventi da parte delle autorità che gestiscono questi temi, principalmente AgCom.

Quando l'uso delle VPN è illegale

L’uso delle VPN diventa illegale quando questo servizio viene utilizzato per scopi illegali. Le VPN infatti possono essere utilizzate anche per vedere contenuti chiaramente protetti da copyright come succede con i dispositivi detti “pezzotti”. Su questo AgCom è stata chiarissima, come ha spiegato il commissario Massimiliano Capitanio: “Chi usa VPN non è un utente inconsapevole ma sa di commettere un reato. E quindi rischia una sanzione fino a 5.000 euro”.

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