Le ultime ore del Titanic: la nuova scansione rivela cosa è successo prima che affondasse

Il Titanic ha ancora storie da raccontare. Da oltre 100 anni il transatlantico della Olympic è rimasto sul fondo degli abissi e non è ancora chiaro come ci sia arrivato. Sappiamo dell'iceberg, della collisione, delle 16 barche di salvataggio insufficienti per tutti i passeggeri. Ma quella è solo una parte della storia. Ora la scansione della replica 3D ha rivelato nuovi dettagli sugli ultimi istanti della nave affondata nel 1912.
"Il Titanic è l'ultimo testimone oculare sopravvissuto al disastro", ha raccontato alla Bbc Parks Stephenson, analista del Titanic. Utilizzando oltre 700.000 fotografie scattate da robot sottomarini a 3.800 metri di profondità gli esperti hanno ricreato un “gemello digitale” della nave, e per la prima volta sono riusciti ad avere una visione completa del relitto. "È come una scena del crimine: devi vedere quali sono le prove, nel contesto in cui si trovano, e avere una visione completa dell'intero sito del relitto è fondamentale per comprendere cosa è successo qui."
L'analisi ha confermato le storie dei passeggeri sopravvissuti. Per esempio, grazie alle valvole del vapore ancora aperte sulla poppa e alle caldaie deformate ora sappiamo che le luci sulla nave sono rimaste accese fino alla fine. Gli ingegneri infatti hanno continuato a lavorare sottocoperta per garantire energia e luce durante l’evacuazione. Tra i nuovi dettagli, anche un oblò danneggiato, "coincide con i racconti dei passeggeri, secondo loro parti dell’iceberg era entrato dentro le cabine".
Cosa hanno scoperto i ricercatori
L'analisi della replica in 3D ha mostrato la violenza dell'impatto che ha spezzato in due la nave. La simulazione al computer suggerisce inoltre che le perforazioni nello scafo, grandi quanto un foglio di carta A4, hanno causato il naufragio. "Il problema di quei piccoli buchi è che erano presenti su gran parte della nave, quindi l'acqua è penetrata lentamente ma inesorabilmente, e alla fine i compartimenti sono stati allagati completamente facendo affondare la nave", ha spiegato Simon Benson, professore di architettura navale presso l'Università di Newcastle.
Sono emersi anche nuovi dettagli grazie alle osservazioni ravvicinate, per esempio l'oblò che è stato distrutto dall'iceberg e le caldaie deformate, la dimostrazione che le luci della nave sono rimaste accese fino alla fine. Sul ponte di poppa è stata anche trovata una valvola aperta, indica che il vapore ha continuato a fluire nel sistema di generazione elettrica. "Hanno tenuto accese le luci e l'elettricità fino all'ultimo, per dare all'equipaggio il tempo di calare in acqua le scialuppe di salvataggio in sicurezza, con un po' di luce anziché nel buio più assoluto", ha spiegato. "Hanno tenuto a bada il caos il più a lungo possibile, e questo è stato dimostrato da questa valvola del vapore aperta, lì a poppa. Molti morirono nel disastro, ma il loro gesto eroico salvò tantissime vite".
Perché la scansione è così importante
Tutti sappiamo che la nave colpì un iceberg durante il suo viaggio inaugurale, e che affondò prima di raggiungere New York, ma "ci sono ancora domande, domande di base, a cui è necessario rispondere sulla nave", ha spiegato Stephenson.
Le analisi del modello 3D potrebbero offrire nuove informazioni sulle dinamiche dell'incidente. Già nel 1985, quando il relitto è stato scoperto, sono state effettuate le prime esplorazioni, ma il buio profondo dell'oceano ha concesso solo qualche istantanea della nave sul fondale. La nuova scansione permette invece di osservare il Titanic nella sua interezza.
Non solo, il modello sarà prezioso anche per le analisi future. I microbi stanno corrodendo il Titanic e rimane sempre meno tempo per capire come sia affondata la nave. La scansione però è un fermo immagine che cattura il relitto prima che il mare lo divori sul fondale. Come hanno spiegato i ricercatori è l'ultima speranza per svelare i segreti del Titanic.
La scansione sta fornendo nuovi indizi sulla notte del 1912, ma ci vorranno anni per analizzare a fondo ogni dettaglio della replica 3D. "Ci racconta le sue storie un po' alla volta. Ogni volta ci lascia con la voglia di saperne di più."