Le rivolte in Iran diventano un videogame per smartphone: vinci se distruggi il regime
“Dopo l'omicidio di Mahsa Amini, le leonesse del villaggio insorgono per il suo sangue”, si apre così Zahhak, videogioco iraniano per dispositivi mobile in cui dover sconfiggere l’Ayatollah Ali Khamenei e rovesciare il suo regime. Nel gioco, la guida suprema dell’Iran viene raffigurata con dei serpenti. Non è un caso: nell’antica mitologia persiana, Zahhak è un potente demone dalle sembianze di rettile che rappresenta l’oppressione sul popolo.
Il messaggio politico di Zahhak
In altre parole, Zahhak è un videogioco sulla lotta per la libertà. Una lotta che si combatte a suon di pugni, calci e capelli, emblema della rivoluzione delle donne iraniane. Nei panni delle protagoniste, le cosiddette leonesse, dovremo sconfiggere mullah, generali e leader del regime, fino a raggiungere il boss finale, ossia l’Ayatollah, avanzando all'interno di ambientazioni angosciose come carceri, città in rovina, cimiteri in cui giacciono le vittime dell’oppressione. Oltre a Mahsa Amini, la ragazza uccisa lo scorso settembre perché non indossava bene il velo, nel gioco vengono ricordati Neda Agha Sultan, Arash Sadeghi, Navid Afkari, Sohail Arabi, Sarina e Nika. Tutte persone considerate vittime del regime iraniano.
Per raccontare questa lotta sanguinosa, Zahhak ricorre alla struttura dei vecchi picchiaduro a scorrimento in 2D, tipico delle sale giochi. Un titolo con poche pretese a livello di meccaniche, ma con grandi ambizioni a livello di contenuti e simbolismi. La lingua utilizzata dal gioco è il persiano, ma ciononostante il messaggio del team di sviluppo Swedenmark Studios arriva forte e chiaro: lo dimostrano gli oltre 50.000 download su Play Store e le migliaia di recensioni favorevoli, con una media voti pari al 4.3 su 5. Zahhak è disponile gratis su Google Play.