Le immagini dell’incidente di Tokyo analizzate da un pilota: “È successo in una fase molto delicata”
Il 2 gennaio un aereo della Japan Airlines è andato in fiamme sulla pista dell'aeroporto Haneda di Tokyo. Secondo le prime ricostruzioni, durante la fase di atterraggio si è verificata una collisione con un aereo della Guardia costiera presente sulla pista. L'incidente ha causato la morte di 5 persone a bordo del velivolo fermo a terra, il capitano è riuscito a fuggire. Tutte le 379 persone che erano a bordo del volo 516 della Japan Airlines si sono salvate, nonostante l'impatto in fase di atterraggio. Queste sono le informazioni accertate, non è invece chiara la dinamica dell'incidente. C'è solo un video che mostra l'aereo in fiamme mentre si spezza in due sulla pista. Per capire meglio abbiamo parlato con Danilo Recine, comandante Airbus e vice presidente ANPAC, Associazione Nazionale Professionale Aviazione Civile.
Cosa sappiamo sull'incidente?
Poco, ci sono informazioni frammentarie e da confermare. L'elemento più esplicativo è proprio il video della collisione.
Partiamo da lì.
Allora nel filmato si vede come ci sia stato uno scontro tra l'aereo di linea appena atterrato, che aveva già iniziato la corsa di decelerazione, e il velivolo della Guardia costiera. Evidentemente questo aereo non doveva trovarsi in quella posizione ed era in fase di rullaggio.
Cosa si intende per fase di rullaggio?
La fase di rullaggio consiste nello spostamento di un velivolo sull'area di manovra di un aeroporto eseguito a terra nelle manovre di decollo e atterraggio. In altre parole quando l'aereo viaggia con le proprie ruote sulle vie di rullaggio, che nel gergo vengono chiamate taxiway. Sono fasi molto delicate e per questo esistono anche dei radar di terra che monitorano i movimenti.
Torniamo all'incidente, cosa non ha funzionato?
Cosa è successo verrà fuori dopo gli accertamenti, possiamo però fare delle ipotesi. Potrebbe essere che l'aereo della Guardia costiera abbia commesso un errore o capito male un'autorizzazione della torre di controllo per attraversare la pista. Da quello che appare nel video l’aereo grande aveva già toccato terra, quindi era molto difficile evitare un ostacolo. La collisione farebbe pensare che l'aereo della Guardia costiera abbia invaso la pista senza autorizzazione o per sbaglio. Comunque, le comunicazioni e i movimenti a terra sono registrati, quindi permetteranno di capire davvero cosa è successo.
Ci sono già stati casi simili?
Sì assolutamente, più di uno.
Mi fa un esempio?
Beh, il disastro aereo di Tenerife è stato un incidente aereo di questo tipo, è avvenuto il 27 marzo 1977 in seguito della collisione tra due aerei passeggeri Boeing 747 sulla pista dell'aeroporto di Los Rodeos, ci sono state 583 vittime e 122 sopravvissuti. Ma anche il caso di Linate nel 2001, è l'incidente aereo con il più alto numero di vittime mai accaduto in Italia. Importante sottolineare che in entrambi questi due incidenti c'era nebbia.
Nell'incidente in Giappone no.
Non ci sono apparentemente evidenti cause esterne per esempio la bassa visibilità come a Linate o a Tenerife, anche se in quest'ultimo caso c'era stato un problema di comunicazione troncata, e infatti da lì è stata modificata la procedura per le comunicazioni, si deve iniziare e finire con la parola "behind".
Così i piloti sanno con certezza che la comunicazione è terminata.
Esatto quando sentono "behind" sanno che è stato detto tutto.
Ne abbiamo già citata qualcuna, ma quali sono le ragioni che portano a questi incidenti di solito?
Spesso un concatenarsi di eventi, esiste il fattore umano, potrebbe essere un errore, non solo dei piloti ma anche del controllo di traffico aereo. C'è anche la parte ambientale, per esempio se un'area della pista è meno visibile dalla torre di comando.
L'attraversamento della pista da parte dell'aereo invece non è un fattore di rischio?
No, attraversare le piste è il nostro lavoro quotidiano non è assolutamente pericoloso, anzi è normale che gli aerei si spostino via terra, soprattutto negli aeroporti grandi, con più piste.
Spesso si pensa che una volta atterrati non ci siano più rischi.
E invece anche le fasi di terra sono molto delicate, non solo quelle di volo. E infatti il potenziale epilogo di questo incidente sarebbe potuto essere catastrofico. Faccio questo lavoro da 30 anni e in un incidente di questo tipo, per impatto, velocità, aver salvato tutte queste persone sull'aereo di linea significa che è stato fatto un lavoro pazzesco, bravi l’equipaggio e i passeggeri.