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L’auto elettrica non è più cosi conveniente? Tutti i numeri dei nuovi rincari di Enel X Way

L’azienda aveva alzato i prezzi già a fine anno per le ricariche singole, ma erano rimasti invariati gli abbonamenti. Dal 27 marzo anche i pacchetti costeranno di più.
A cura di Elisabetta Rosso
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Il mondo si muove verso l’elettrico, ma l'elettrico comincia a farsi sempre più lontano. Almeno per quanto riguarda la convenienza. E i rincari di Enel X Way ne sono la prova. Lunedì 13 marzo è arrivata una mail con le nuove tariffe di abbonamento per ricaricare le auto elettriche. Cambiano i nomi ma soprattutto cambiano i prezzi, il Flat Small e la Flat Large diventeranno rispettivamente City e Travel. Gli aumenti sono consistenti in alcuni casi addirittura raddoppiano.

Dal 27 marzo in poi i prezzi si gonfieranno. Se fino ad oggi un abbonamento Flat Small costava 25 euro al mese per una ricarica da 70 Kwh (0,35 euro a chilowattora) con le nuove tariffe l’abbonamento toccherà i 49 euro per 80 Khw (0,61 a chilowattora). Per un pacchetto Travel, che va a sostituire il Flat Large, bisognerà pagare invece 79 euro al mese (69 sino ad agosto) per 160 khw (0,49 a chilowattora). Enel ha anche deciso di aggiungere un nuovo abbonamento, il Travel Plus costerà 129 euro al mese (99 sino ad agosto) per 320 Kwh (0,40 a chilowattora), in questo caso il costo unitario per kWh è il più conveniente, visto che si ferma a 0,31 euro.

I rincari di Elen X Way

E pensare che Enel era stata l’unica a mantenere gli stessi prezzi nonostante i rincari di energia, ma l’azienda ha spiegato che l’aumento degli abbonamenti era inevitabile, soprattutto dopo gli investimenti fatti per aumentare il numero di colonnine di ricarica. Ha anche sottolineato che per tre anni è riuscita a non far levitare i prezzi. Al di là degli abbonamenti la ricarica per l' utilizzo della colonnina in CA passa dai 58 centesimi di euro al kWh a 69 centesimi di euro al kWh. In realtà Enel X, già a fine 2022 aveva ritoccato le sue tariffe al consumo. A salvare i proprietari di auto elettriche erano stati proprio gli abbonamenti mensili che avevano mantenuto invariato il prezzo, ma dal 27 marzo aumeteranno anche quelli.

Un contraccolpo per chi aveva investito nella mobilità elettrica che diventa automaticamente meno appetibile. Ma non c’è solo Enel X Way, per esempio il suo primo concorrente Plenitude Be Charge, riesce al momento a tenere gli abbonamenti a un prezzo più basso. Sono 20 euro al mese per 50 kWh (0,40 a chilowattora), 38 euro al mese per 100 kWh (0,38), 90 euro al mese per 250 kwh (0,36). Anche A2A offre diverse soluzioni con pagamento mensile: E-Moving Small ci mette a disposizione 30 kWh per 16 euro al mese, E-Moving Medium ha 80 kWh a 29 euro al mese, mentre E-Moving Large è un pacchetto da 180 kWh a 60 euro al mese.

Costa di più caricare un'auto elettrica o a benzina?

Era già successo a Tesla a settembre, dopo l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica, l’azienda aveva comunicato ai suoi clienti un aumento delle tariffe per le sue colonnine: 0,66 €/kWh, 16 centesimi in più rispetto a prima. Fanpage.it aveva calcolato la differenza di costi tra una Tesla Model Y, uno delle auto più economiche di Tesla, e una Citroen C 3 a benzina, il modello di auto più venduto in Italia lo scorso luglio con questo tipo di carburante. Prendendo in considerazione i costi dell’energia elettrica al Supercharger Tesla la differenza è chiara. Alla Citroen C3 servivano 5,2 litri di benzina per 100 km: circa 8,78 euro, considerati i prezzi di settembre.

Tesla Model Y ha invece bisogno di 16 kWh per la stessa distanza. Ricaricandola a un supercharger costerebbe quindi 10, 56 euro. L’unico modo per risparmiare sarebbe ricaricare l’auto a casa: in questo caso infatti si spenderebbero 4,70 euro, anche nelle fasce orarie in cui il costo dell’energia è più alto. Le auto elettriche dovrebbero essere i veicoli del futuro, infatti ogni mezzo a diesel e benzina si fermerà nel 2035 in Europa. Strasburgo ha messo al bando la vendita di veicoli a motore termico per raggiungere entro il 2050 l’obiettivo zero emissioni.  È previsto anche un obiettivo intermedio: entro il 2030 dovranno essere ridotte del 55% le emissioni delle auto e del 50% per i furgoni, rispetto ai livelli del 2021.

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