L’attrice Keira Knightley vuole mettere sotto copyright il suo volto per proteggerlo dall’IA
"Al momento le attrici sono preoccupate soprattutto per la loro voce e stanno cercando di proteggere l’industria del doppiaggio. Non so a che punto sia la questione, ma so che è in fase di negoziazione. Il prossimo passo sarà quello di mettere sotto copyright il nostro volto", ha dichiarato Keira Knightley. In effetti la sua potrebbe essere una buona idea visto che Hollywood ha già proposto di usare l'intelligenza artificiale per generare copie infinite di attori e di attrici. Dopo aver scansionato il volto e il corpo le case di produzione sarebbero in grado di animare i cloni con l'intelligenza artificiale e farli "recitare a comando", (per capirci è qualcosa di molto simile alla trama della prima puntata dell'ultima stagione di Black Mirror). Per ora si parla di comparse, non di celebrità come Keira Knightley. Eppure il passo è sempre più breve: "L’intelligenza artificiale può essere qualcosa di catastrofico e spero che i governi intervengano e la regolamentino".
Oltre al danno economico, una persona infatti verrebbe pagata una sola volta (quando le viene scansionato il volto) e la sua immagine potrebbe essere utilizzata all'infinito. C'è anche il problema del consenso: il viso di un attore potrebbe infatti essere utilizzato in film, pubblicità o contesti che si scontrano con il suo sistema di valori e ai quali preferirebbe non essere associato. Si perderebbe quindi il controllo della propria immagine riprodotta in serie dai software.
I sindacati degli attori contro l'intelligenza artificiale
"Vogliono scansionare i nostri artisti e le aziende avranno il diritto di possedere l'immagine, la loro immagine, da usare per il resto dell'eternità, in qualsiasi progetto vogliano, senza consenso e senza compenso", ha spiegato Duncan Crabtree-Ireland, a capo dello SAG-AFTRA, un sindacato che rappresenta 160.000 attori. "Si meritano un contratto che li protegga dallo sfruttamento della loro identità e del loro talento”.
"Negli ultimi 10 anni la retribuzione è stata gravemente erosa dalla crescita dell’ecosistema dello streaming”, si legge nella nota. Poi è arrivata “la minaccia esistenziale posta dall’intelligenza artificiale”. Si riferisce alla proposta dell'Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), l'associazione che rappresenta i principali studi di produzione e di streaming, di clonare le comparse. "Abbiamo votato all'unanimità per lo sciopero", aveva spiegato in un comunicato il sindacato degli attori.
I finti video porno delle celebrità
Non solo, l'intelligenza artificiale ha anche alimentato il porno deepfake. Sono apparsi sui social video sessualmente espliciti di celebrità a cui è stato "rubato" il volto. Grazie ai software infatti sono riusciti a sovrapporre i visi sui corpi di pornoattrici. Per esempio l'app FaceMega aveva lanciato a marzo una campagna pubblicitaria provocatoria. Aveva caricato 127 video di Emma Watson e 74 di Scarlett Johansson in atteggiamenti provocatori sui social. L’app mostrava anche in un breve tutorial come inserire il volto di una celebrità sul corpo di una pornoattrice. Era anche apparso su Reddit, un porno deepfake di Michelle Obama, che mostrava l'ex first lady in una camera illuminata da luci rosse. Anche in questo caso il suo volto è stato montato sul corpo di una pornoattrice.