L’assurda storia di Marco Violi “attentatore di Trump”: così uno scherzo su X è diventato una fake news globale
Ieri sera, durante un comizio elettorale in Pennsylvania, Donald Trump è stato ferito all'orecchio con un colpo di fucile. Pochi minuti dopo l’account Wall Street Silver ha pubblicato un post su X: “BREAKING: il dipartimento di polizia di Butler conferma l’arresto di Mark Violets, identificato come il tiratore di Trump e un noto estremista antifa. Prima dell’attacco, ha caricato un video su YouTube sostenendo che la giustizia stava arrivando”. In pochi minuti il post supera 2 milioni di visualizzazioni, eppure è una fake news.
L'uomo in foto, accusato ingiustamente di essere l'attentatore di Trump, si chiama Marco Violi (il nome è stato tradotto inglese). Non è un "noto estremista antifa", ma uno youtuber, giornalista e tifoso della Roma.
Come ha scritto sulla sua pagina Instagram Violi: "Smentisco categoricamente che io sia coinvolto in questa situazione. Sono stato svegliato nel cuore della notte (alle 2 di notte in Italia per la precisione), dalle numerose notifiche che ho ricevuto su Instagram e su X. Mi trovo in Italia, sono a Roma e non avevo la minima idea di quello che fosse successo".
La fake news, alimentata dal fronte estremista, è diventata virale su diversi canali telegram. Nemmeno la dichiarazione dell'FBI, che ha identificato l'attentatore di Trump, ha frenato l'effetto domino. In un comunicato diffuso dalla CNN si legge: "L'FBI ha identificato Thomas Matthew Crooks, 20 anni, di Bethel Park, Pennsylvania, come il soggetto coinvolto nel tentativo di omicidio dell'ex presidente Donald Trump il 13 luglio a Butler, Pennsylvania. Questa rimane un'indagine attiva e in corso".
Da dove nasce la fake news
Come spiega Violi, sembra che tutto sia nato da due account su X, @logikseo e @moussolinho, che da tempo perseguitano il giornalista. La fake news poi si è diffusa dopo che Wall Street Silver, account spesso citato da Elon Musk, ha condiviso un post dove accusava Violi di essere l'attentatore di Trump. In poco tempo la fake news è stata condivisa da altri account con la spunta blu.
La certificazione blu è arrivata solo dopo la decisione di Elon Musk di cambiare l’assetto del social e introdurre l’opzione a pagamento per certificare gli account. La spunta non solo dà lustro al profilo ma permette di avere anche maggiore visibilità, sia nel feed, sia nella ricerca. Negli ultimi mesi si è trasformata in un megafono per alimentare fake news, come per il caso Violi. La fake news è stata anche trasmessa su un telegiornale messicano, sui siti di propaganda russi, i canali MAGA e Proud Boy su Telegram.
La fake news è comparsa anche su pagine e canali Telegram italiani, tra questi, VQB Channel, Edoardo Dini Il Clan dell’Antivirus e Fritto Misto.
Chi è Marco Violi
La foto apparsa nel post è uno screeshot rubato da un video su YouTube che mostra Marco Violi con un cappello nero e occhiali sa sole. Violi infatti è uno youtuber e giornalista appassionato di calcio, in particolare della Roma,
"Le notizie che circolano sul mio conto sono totalmente prive di fondamento e sono organizzate da un gruppo di hater che dal 2018 mi stanno rovinando la vita, addirittura con appostamenti presso la mia abitazione, foto del mio citofono e del mio portone. Dei veri e propri stalker", spiega Violi su Instagram.
"Gli account che hanno organizzato tutto questo sono @logikseo e @moussolinho (quest'ultimo ho visto che è stato disattivato da X). Non ho altro da aggiungere, nella giornata di lunedì sporgerò denuncia contro gli account su X che hanno inventato queste false notizie e tutte le testate giornalistiche che hanno diffuso la notizia".
Le teorie del complotto sulla sparatoria
Non è strano che su X proliferino fake news e teorie del complotto. Oltre alle speculazioni sul possibile tiratore, infatti, è diventata virale anche la tesi del falso attentato. Il termine "Staged" è diventato il secondo argomento di tendenza subito dopo “Trump”, con oltre 228.000 post sulla piattaforma.
Non solo, diversi adepti di QAnon hanno anche stilato liste di politici, democratici e repubblicani, che, insieme alla Cia, avrebbero organizzato l'attentato per uccidere Trump.