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L’analisi di questi prodotti comprati su Temu potrebbe farvi passare la voglia di aprire l’app

Il team di Altroconsumo ha rilevato che gli acquisti potrebbero essere pericolosi per i clienti: quasi nessuno rispetta la normativa europea e non ci sono le liste degli ingredienti sulle etichette.
A cura di Elisabetta Rosso
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Ormai dovremmo aver imparato la lezione, eppure non resistiamo a una pressa per aglio a 0,88 centesimi, o a un cappello ombrello a protezione solare a 2,89. Temu è l'ennesima app Made in China che si è subito fatta notare per i prezzi particolarmente convenienti. Dietro ai maxisconti però ci sono prodotti di bassa qualità (solita vecchia storia). Su Temu infatti non si trovano magliette di cotone ma in poliestere, la plastica è l'elemento base di ogni prodotto. Ma non solo. Per mettere alla prova l'app Altroconsumo ha acquistato 28 prodotti, tra questi giocattoli per bambini, cosmetici, cancelleria, e gadget.

Un'analisi dei prodotti ha rivelato che gli articoli in vendita violano le norme europee, potrebbero essere tossici e presentano problemi di etichettatura e fabbricazione che potrebbero mettere a rischio la nostra sicurezza. Nei giorni scorsi si è parlato di Temu anche come una minaccia informatica, secondo alcune analisi sarebbe uno spyware in grado di copiare tutti i nostri dati. Dalle ricerche che abbiamo fatto però questo scenario non sembra poi così probabile.

I prodotti illegali in Europa

L'analisi è iniziata con i prodotti di cancelleria e giocattoli, in diversi articoli manca la marcatura CE, Marchio di Conformità Europea, rappresentata da un simbolo grafico che garantisce al consumatore la conformità del prodotto a tutte le disposizioni della Comunità Europea che prevedono il suo utilizzo dalla progettazione, alla fabbricazione, all’immissione sul mercato, fino alla messa in servizio del prodotto fino allo smaltimento. Per poter apporre il Marchio CE sul proprio prodotto si deve prima ottenere un Certificato CE come prova di superamento dei test previsti dalla direttiva.

Quindi molti prodotti acquistati su Temu non potrebbero essere venduti sul mercato europeo e potrebbe essere disposto il ritiro degli articoli in quanto non conformi alle norme dettate dall'Unione. Per esempio alcuni giocattoli non rispettano le direttive per la sicurezza, sono stati trovati piccoli pezzi che potrebbero portare i bambini al soffocamento, in diversi prodotti invece non ci sono le istruzioni in italiano e le etichette non contengono le informazioni di sicurezza necessarie. È stato anche acquistato un casco che è risultato non conforme. E infatti il laccetto non si chiude e le imbottiture sono insufficienti per garantire una protezione reale in caso di urto.

I cosmetici dagli ingredienti segreti

Sono stati acquistati anche prodotti cosmetici e per l'igiene intima, 9 prodotti su 13 non hanno l'elenco degli ingredienti, e questo oltre a essere illegale, i cosmetici infatti potrebbero contenere sostanze vietate in Europa, potrebbe essere pericoloso per i clienti con determinate allergie. Ma non solo, per esempio nel 2022 sono state bandite dai prodotti di bellezza alcune sostanze. Tra queste il Lilial, il nome scientifico è Buthylfenil Methylpropional, utilizzato per profumare le creme. È stato vietata a causa della sua tossicità per l’apparato riproduttivo umano, soprattutto quello femminile. Nella lista nera è finito anche lo Zinco Piritione, utilizzato per esempio negli shampoo antiforfora, ma anche come conservante in creme e cosmetici assortiti. Anche in questo caso la sua commercializzazione è stata vietata in Europa a causa della tossicità per gli organi e i sistemi riproduttivi. 

Le etichette illeggibili

Altroconsumo spiega anche che non ci sono i numeri di lotto o i contatti del produttore, e anche in questo caso mancano le istruzioni in italiano, spesso le etichette sono illeggibili a causa delle dimensioni dei caratteri. Infine nessuno dei 13 prodotti acquistati ha l'etichettatura ambientale per lo smaltimento degli imballaggi obbligatoria in Italia da gennaio 2023. Per legge le informazioni minime da riportare sono: la tipologia di imballaggio, per esempio flacone, bottiglia, vaschetta, l'identificazione specifica del materiale, la famiglia del materiale di riferimento, acciaio, alluminio, plastica, e l’indicazione sul tipo di raccolta, se differenziata o indifferenziata.

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