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L’Albania ha bloccato TikTok: perché nessuno potrà usare il social per un anno

Il ban ha suscitato forti reazioni politiche. Secondo l’opposizione il divieto è una forma di repressione, non sarebbe infatti una strategia per tutelare i cittadini, piuttosto una forma di repressione dopo un anno di disordini popolari.
A cura di Elisabetta Rosso
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Le autorità albanesi hanno bloccato l'accesso a TikTok. A partire da oggi, 13 marzo, non sarà possibile aprire il social. Il ban in Albania durerà un anno, ha dichiarato il Primo Ministro Edi Rama,  misura per tutelare bambini e adolescenti dai potenziali rischi legati all’utilizzo della piattaforma. Il blocco infatti nasce da un fatto di cronaca. Un ragazzino di 14 anni a novembre è stato ucciso. Sarebbe morto in seguito a una lite iniziata sul social, e il caso è diventato un punto di partenza per ragionare sull'influenza del social e i rischi per gli utenti.

Il ban era stato annunciato a dicembre, ora l'autorità di regolamentazione informatica albanese AKSK ha fornito un elenco di oltre 200 domini web che gli operatori dovranno bloccare per impedire agli utenti di aggirare il divieto. La decisione, ha spiegato Edi Rama, è arrivata dopo lunghe discussioni con genitori e insegnanti. "Il problema oggi non sono i nostri figli, il problema oggi siamo noi, il problema oggi è la nostra società, il problema oggi è TikTok e tutti gli altri social che stanno prendendo in ostaggio i nostri figli”, ha aggiunto Rama. Eppure secondo l'opposizione la decisione di bloccare TikTok non è una strategia per tutelare i cittadini, piuttosto una forma di repressione dopo un anno di disordini popolari.

Il primo paese europeo a bloccare TikTok

L'Albania è il primo paese europeo a imporre un simile divieto, potrebbe però non essere l'unico. Le autorità rumene hanno chiesto di sospendere l'app durante le elezioni che sono state poi annullate. Secondo gli esperti la piattaforma sarebbe coinvolta nella vittoria a sorpresa di un candidato di estrema destra alle elezioni dell'anno scorso. Non solo, l'Unione europea da tempo tiene d'occhio TikTok, la Commissione ha avviato un'indagine per verificare possibili violazioni degli obblighi di tutela dei minori previsti dal Digital Service Act.

Le indagini in corso stanno analizzando la diffusione di contenuti dannosi rivolti ai minori, gli algoritmi non trasparenti che condividono i contenuti, e l’utilizzo di pubblicità mirata nei confronti di utenti minorenni.

Perché il ban in Albania potrebbe essere pericoloso

Il ban ha suscitato forti reazioni politiche. Secondo l'opposizione il divieto è una forma di repressione. “È una mossa dittatoriale chiudere la piattaforma di social media TikTok … è un grave atto contro la libertà di parola e la democrazia”, ha spiegato Ina Zhupa, portavoce del Partito Democratico d'Albania. "È un puro atto elettorale e un abuso di potere per sopprimere le libertà."

La mossa ha sollevato anche preoccupazioni tra gli attivisti per i diritti civili. Orkidea Xhaferaj, del think tank SCiDEV con sede a Tirana, ha spiegato a Reuters che il ban “crea un pericoloso precedente”. Secondo questa logica "in qualsiasi momento i governi possono chiudere diverse piattaforme".

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