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Intelligenza artificiale (IA)

La tiktoker Charli D’Amelio ha venduto il suo volto all’intelligenza artificiale: quanto ha guadagnato

Meta sta creano chatbot virtuali ispirati alle celebrità. Oltre alla tiktoker ci saranno anche gli avatar di Snoop Dogg, Paris Hilton e MrBeast. Il mondo delle relazioni artificiali potrebbe però compromettere le nostre abilità sociali.
A cura di Elisabetta Rosso
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Si chiama Coco eppure ha il volto della tiktoker Charli D'Amelio. Parla, si muove, sorride come lei. È una delle 28 "incarnazioni" di Meta, gli assistenti virtuali che usano l'intelligenza artificiale (IA) per interagire con gli spettaori. Non è l'unica, anche Dwyane Wade, Kendall Jenner, MrBeast, Snoop Dogg e Paris Hilton hanno venduto la loro immagine all'azienda per creare i nuovi chatbot. Ognuno avrà un nome, un volto e un'abilità. Coco, soprannominata "Dancing Queen" darà consigli su coreografie, musiche e danza in generale, ma ci sarà anche Bru, ispirato a Tom Brady, giocatore che ha fatto la storia del football americano, "uno spiritoso commentatore sportivo", mentre Zach, la versione artificiale della star di YouTube MrBeast, sarà "una specie di fratello maggiore". Meta ha pagato le celebrità 5 milioni di dollari per creare i personaggi durante le sei ore di lavoro in studio.

Nelle chat apparirà anche il volto dei personaggi che reagirà con commenti ed espressioni. Le immagini si animeranno in base alla conversazione. “Si può pensare a queste IA come a un nuovo cast con storie uniche", ha scritto Meta presentando il progetto. "E poiché interagire con loro dovrebbe essere come parlare con persone che conosciamo, abbiamo collaborato con icone culturali e influencer per riprodurre e incarnare alcune di queste intelligenze artificiali”.

Quello delle relazioni parasociali è un mercato in via di sviluppo che apre le porte a diverse spaccature etiche e sociali. I social hanno già alimentato la percezione di prossimità con le celebrità, ora l'arrivo nei nuovi chatbot aggiunge un livello di confidenza grazie al dialogo a tu per tu e avatar estremamente verosimili. L'intimità artificiale potrebbe compromettere le nostre abilità sociali, soprattutto dei più giovani, che finirebbero per preferire relazioni finte ma sicure, rispetto ad affrontare quelle vere e pericolose. Perché i chatbot non dicono mai di no, sono gentili, comprensivi, accoglienti e danno sempre la risposta che alla fine vogliamo sentire.

Come saranno i chatbot di Meta

L’obiettivo dichiarato da Meta è quello di aumentare il coinvolgimento degli utenti sulle proprie piattaforme. "Non si tratterà solo di rispondere alle domande", aveva spiegato Zuckerberg aggiungendo: "Si tratta di intrattenimento, e l’obiettivo è aiutarvi a connettervi con le persone intorno a te, aiutandovi a realizzare le cose che desideri".

"Queste sono solo alcune delle IA che abbiamo addestrato finora, e ce ne saranno molte altre in arrivo nelle prossime settimane in una vasta gamma di interessi, dai giochi, alla filosofia, allo sport, alla moda". Meta permetterà anche agli utenti di personalizzare l'intelligenza artificiale. Sarà un passaggio successivo, ma l'azienda ha spiegato che vuole implementare nuove funzionalità per far sì che ognuno possa crearsi il suo chatbot ad hoc "in linea con i propri obiettivi, che tu sia una piccola impresa, un creator o chiunque altro".

Il post di Charli D'Amelio

"Sono così entusiasta di collaborare con Meta per offrirti una nuova IA chiamata Coco segui e scrivi a @CocosGotMoves per iniziare!! La Meta AI verrà distribuita agli utenti statunitensi in più fasi. La voce arriverà tra poco", ha scritto sul suo profilo Instagram Charli D'Amelio. Tra i commenti si leggono i messaggi dei fan entusiasti, c'è però anche chi definisce il nuovo chatbot inquietante. "Questo è terrificante. La ragazza di TikTok l'ha fatto per prima, un'azienda inizierà a chiedere agli influencer di rappresentare questa m***a di clonazione dell'IA… no no no". Un altro aggiunge: "Mi spiace ma trovo questa cosa molto disturbante".

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