La storia di Giancarlo Devasini, il medico diventato il quarto uomo più ricco d’Italia con le cripto
L’ultima classifica delle persone più ricche del mondo ha lasciato qualche sorpresa. La fonte è Forbes, giornale ormai noto principalmente per stilare elenchi e sponsorizzare giovani imprenditori dalle sorti non esattamente felici. Consigliamo di leggere Arwa Mahdawi su The Guardian. Quest’anno nella classifica dei più ricchi in Italia c’era anche Giancarlo Devasini. Torinese, esperto di cripto, secondo Forbes avrebbe un patrimonio stimato di 9,2 miliardi di dollari.
Per capire quanto è vasto il suo patrimonio vi basti sapere che Devasini in base a questa classifica è la 266° persona più ricca al mondo, la 4° in Italia. Il suo patrimonio è più grande di quello di Piero Ferrari e di Massimiliana Landini Aleotti (gruppo Menarini). A differenza loro però Devasini è la prima volta che entra in questa classifica.
Dalla sala operatoria alla finanza
Devasini è laureato in medicina, titolo conseguito a Milano nel 1990. Mestiere che però abbandona dopo pochi anni. In una biografia pubblicata sul sito di una delle sue aziende spiega che decide di lasiare la professione medica per dedicarsi all’imprenditoria e in particolare a tutto quello che ruota attorno alla tecnologia. Inizia a commerciare in hardware.
Nel 1992 fonda la Point-G Srl a Milano. Si occupa di componenti di computer. Nel 1997 fonda la Solo Spa e poi altre aziende. Dice la sua biografia che prima della crisi nel 2008 decide di vendere tutto e ritirarsi, almeno fino al 2012 quando scopre bitcoin e diventa partner di Bitfinex. Azienda di cui ora è CFO e da cui vengono queste informazioni.
Bitfinex è uno exchange di criptovalute. In breve, è un mercato virtuale in cui gli utenti possono acquistare e vendere criptovalute. Secondo CoinGecko, oggi Bitfinex è al 32° posto nella classifica degli exchange più affidabili, con un punteggio di 8 su 10. Questi mercati virtuali sono fondamentali per il mercato delle cripto: nel novembre 2022 il crollo di FTX aveva fatto tremare molti investitori.
La criptovaluta Tether
Le fortune di Devasini però sarebbe legate soprattutto alla criptovaluta Tether. In termini tecnici parliamo di una stablecoin, una cripto che è legata a degli asset reali. Le stablecoin dovrebbero essere più stabili rispetto alle cripto non legate ad altri asset, come Bitcoin. I vantaggi? Avere una criptovaluta che si muove su blockchain, quindi senza intermediari bancari, ma che ha un valore costante.
È una cripto solida? A questa domanda ha risposto un altro italiano coinvolto nelle imprese di Devasini. Si chiama Paolo Ardoino e anche lui è nella classifica Forbes con un patrimonio da 3,9 miliardi di dollari. Ceo di Tether, anche per lui questo è l’anno d’esordio su Forbes. Posizione: 808° al mondo, più Giorgio Perfetti che con il fratello augusto gestisce l’impero delle caramelle Perfetti Von Melle.
Intervistato dal Corriere della Sera, ha detto: “In pancia abbiamo 90 miliardi di bond americani, più del 10% di quanti ne ha la Cina, gestiti in grandissima parte dalla statunitense Cantor Fitzgerald. Se non siamo solidi noi…”.