La storia di Elon Musk inizia da un’azienda che nessuno conosce, tutti i segreti di Zip2
Cosa fareste con 36 milioni di euro? Una villa, un'auto decente, magari qualche viaggio o qualche orologio fuori mercato pagato nel pieno di una bolla speculativa. Potreste anche darli in beneficenza, usarli per il futuro dei vostri figli o per la cura del vostri genitori. O ancora potreste farli diventare collane d’oro e sneaker vintage nella migliori delle tradizioni trap. Nel 1999 Elon Musk ha ricevuto tutti questi soldi per aver venduto Zip2, la sua prima impresa. Ad essere precisi si tratta di 22 milioni di dollari che abbiamo riconvertito in base al tasso di inflazione. Quei soldi sono diventati solo il primo tassello di una storia cresciuta talmente tanto che ora nemmeno la Terra può più contenerla, almeno secondo Elon. Zip2 è stata fondata nel 1995 insieme al fratello Kimbal. Zip2 si occupa di sviluppare mappe stradali delle grandi città in rete. Si inseriva un punto di partenza, uno di arrivo e il programma metteva in fila tutte le indicazioni necessarie per completare il percorso. Praticamente Google Maps, prima di Google Maps.
Zip2, il primo mattone della piramide
Le agiografie aiutano a ricordare, ma non a capire. Soprattutto quando si parla di imprenditori come Elon Musk il cui patrimonio è cresciuto in modo direttamente proporzionale alle accuse, ai sospetti, alle dichiarazioni fuori luogo e alle cause in tribunale. Anche se mentre scriviamo questo articolo ha perso il titolo di uomo più ricco del mondo, il suo patrimonio è da tempo sopra i 100 miliardi di dollari. E nella storia di Zip2 si possono già trovare tutti questi elementi. Piccoli spoiler di un modo di lavorare ossessivo che a stento tollera chi non è sintonizzato sulle stesse frequenze. Quella modalità “hard core” che Musk ha inaugurato qualche settimana dopo essere diventato Ceo di Twitter.
La data di fondazione di Zip2 è fissata al 1995 con il primo nome di Global Link Information Network. Elon Musk aveva 24 anni. Da qualche tempo la sua vita e quella del fratello Kimbal si era spostata dal Sud Africa ai dintorni di San Francisco, passando per il Canada. Musk viveva in quegli spazi che già da tempo erano conosciuti come Silicon Valley. Il nome è stato coniato dal giornalista Don Hoefler nel 1972 sulla rivista Electronic News.
Zip2, un sistema di mappe prima di Google Maps
Il testo che racconta meglio la storia di questa azienda è Elon Musk – Tesla SpaceX e la sfida per un futuro fantastico, biografia pubblicata nel 2015 da Ashlee Vance, in Italia è edita per Hoepli. L’idea per Zip2 nasce quando internet sembrava poco più che una rete di comunicazione privata per ricercatori e nerd solitari che la sera preferivano lasciarsi illuminare da uno schermo invece che dalle luci strobo delle piste da ballo. Fondamentalmente Zip2 era un forma embrionale di Google Maps. Un sistema di mappe in cui digitare il punto di partenza e quello di arrivo, ottenendo in cambio una serie di indicazioni sulle strade da prendere. Su questa piattaforma c’erano anche spazi pubblicitari, così da permettere ai negozi e ai ristoranti di acquistare un’inserzione per promuovere la loro attività a tutti gli utenti della piattaforma.
Elon Musk aveva trovato una metafora ancora più chiara e spiegava a tutti quelli che gli chiedevano della sua Zip2 l’esempio della pizza: “Tutti hanno il diritto di sapere dove si trova la pizza più vicina e come arrivarci”. Oggi un’app del genere non meriterebbe nemmeno una menzione nel più solerte magazine di tecnologia, eppure bisogna leggere questa idea nel suo contesto. Google Maps non esisteva (Terravision sì ma è un’altra storia) e Mark Zuckerberg aveva da poco superato i dieci anni. La bolla delle dot-com non era quasi nata e comunque non era ancora scoppiata. La rete non era quel metaverso promesso di creator che macinano, o almeno dichiarano di macinare, miliardi di dollari vendendo qualsiasi cosa da uno schermo. A metà degli anni '90 le persone decise a mettere qualche dollaro su imprese che lavoravano in questo settore non erano molte.
Il primo monolocale diventato ufficio
In questa fase Elon Musk fa tutto con il fratello Kimbal, in una divisione anche discretamente netta. Elon Musk si occupa del codice, Kimbal delle vendite e dell’organizzazione aziendale. I due prendono un primo ufficio al 430 di Sherman Avenue, Palo Alto. Un monolocale con qualche mobile raccattato in giro. I primi dipendenti raccontano che Elon Musk lavora tutto il giorno, dorme sulla sua postazione e la mattina viene svegliato dai primi che lavorano in ufficio. Nessun benefit. Si mangia al fast food Jack in the Box e si fa la doccia agli ostelli della YMCA, che prima di essere un inno del mondo LGBTQ+ era solo l’acronimo della Young Men's Christian Association.
Le vendite stentano a decollare, il codice invece comincia a procedere. Elon Musk si riteneva un buon programmatore e dopo giorni e notti passati in ufficio era riuscito a mettere insieme una demo credibile di quello che sarebbe diventato il progetto. I primi fondi arrivano alla spicciolata, tra gli investitori iniziali c’è anche il padre Errol, ingegnere sudafricano da cui i fratelli, la sorella Tosca e la madre Maye sono praticamente scappati. Certo, qualche intoppo c'è. Sarà proprio la madre Maye a raccontare di aver corretto un errore abbastanza rilevante nel software del figlio: Zip2 forniva un documento scritto con tutte le indicazioni per arrivare a un posto, ma non quelle per tornare. Complicazione non da poco, se gli smartphone non sono ancora stati inventati.
La startup comincia a crescere
Nel 1996 arriva la svolta. Zip2 riceve la prima vera iniezione di capitale. Il fondo di investimento Mohr Davidow Ventures crede nel progetto e ci mette tre milioni di dollari. I due fratelli Musk spostano dal monolocale in un ufficio più grande e cominciano una campagna di assunzioni. Cambiano le dimensioni ma cambia anche il modello di business. Zip2 non cerca più di vendere spazi pubblicitari ai clienti ma vende direttamente il sistema di mappe ai giornali. Le aziende editoriali sono meno rodate sulle tecnologie legate a internet ma più abituate a vendere inserzioni.
Il rapporto con i primi dipendenti
In questa fase comincia a spuntare fuori qualche avvisaglia di quello che sarebbe diventato Musk negli anni successivi. Nella sua biografia. Vance ha raccolto le testimonianze dei primi dipendenti dell’azienda.
“Quando chiedevamo a Elon il tempo che ci voleva per fare qualcosa, non preventivava mai più di un’ora. Campimmo che un’ora andava interpretata come un giorno o due e se Elon diceva che per una certa cosa ci avrebbe messo almeno un giorno, calcolavamo una o due settimane”.
E poi c'erano le risposte seccate, nessun interesse verso il parere altrui e una costante tendenza a tagliare corto qualsiasi discussione. Eppure Zip2 funzionava, tanto che quella che una volta era solo una startup in un monolocale era arrivata a vendere le sue mappe anche al New York Times.
La vendita si Zip2
Zip2 andava bene. Continua a crescere, aumenta il suo capitale, si sposta ancora una volta in un ufficio più grande e poi nel 1998 un tentativo di fusione con CitySearch, azienda concorrente. Un affare da 300 milioni di dollari mai concluso. Nel 1999 quella che ora nel gergo delle startup si chiamerebbe semplicemente Exit: il colosso Compaq Computer si offre di acquistare tutta Zip2 per 300 milioni di dollari. La società accetta.
Gli investitori iniziali tornano a casa con bottini fino a 20 volte più grandi di quelli che avevano lasciato dentro. Elon Musk e Kimbal Musk portano a casa rispettivamente 22 milioni di dollari e 15 milioni di dollari. Senza contare un discreto bagaglio di esperienza per la creazione e la gestione di un’azienda. Sarà utile. Una volta incassati i soldi Elon Musk comincerà le manovre per arrivare alla fondazione della prossima azienda: PayPal.