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La spunta blu di Twitter alimenta le fake news, gli account filorussi la comprano e poi fanno propaganda

Sono nati un anno fa, ma da qualche mese sono diventati account certificati. Le nuove politiche di Elon Musk sul social stanno alimentando disinformazione sulla guerra a favore della Russia.
A cura di Elisabetta Rosso
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“I russi stanno liberando un Paese”,  “L’Ucraina è nazista”, “Solo l’Occidente vuole la guerra”, “Gli ucraini razzisti credono che gli asiatici sono una razza selvaggia”, “Zelensky è un assassino”, "Faccio la mia parte per fermare il sostegno occidentale alla macchina da guerra ucraina, un contribuente alla volta". Su Twitter trovi tutto questo e anche di più. A scriverlo poi sono account verificati con la spunta blu. D’altronde per ottenerla basta pagare.

Come riporta il Washington Post, il gruppo di ricerca Reset ha rintracciato sul social account che fanno propaganda al Cremlino e utilizzano il nuovo sistema di verifica pensato da Elon Musk per ottenere più credibilità e visualizzazioni su Twitter. Tra l’altro lo stesso Ceo si è impegnato a far circolare notizie fuorvianti sulla guerra commentando i tweet di uno di questi profili. Se si aggiungono anche tutti i licenziamenti e le regole di moderazione allentate non stupisce che sul social spuntino come funghi account con la faccia di Putin, cappelli d’orso marchiati dalla falce e il martello, e soldati russi che abbracciano adorabili gattini.

Il problema della spunta blu a pagamento

Gli account identificati dal gruppo di ricerca in realtà sono stati creati circa un anno fa, durante lo scoppio della guerra in Ucraina. La certificazione blu è arrivata solo dopo la decisione di Elon Musk di cambiare l’assetto del social e introdurre Twitter Blue, l’opzione a pagamento per certificare gli account. La spunta non solo dà lustro al profilo ma, come ha spiegato Musk, permetterà di avere anche maggiore visibilità su Twitter, sia nel feed, sia nella ricerca. Senza nessun tipo di selezione dei contenuti.

Gli account segnalati da Reset "condividono apertamente contenuti dai media statali russi, disinformazione allineata al Cremlino sul conflitto in Ucraina e propaganda di guerra totale", ha spiegato il gruppo di ricerca. E sono certificati da una spunta blu, nonostante diffondano fake news e contenuti fuorvianti. In realtà non dovrebbero proprio esserci account russi su social, dato che il Paese ha richiesto ai suoi provider internet di bloccare l’accesso a Twitter, nonostante la direttiva del Cremlino il social è rimasto un zona franca dove alimentare dibattiti, spesso anonimi, sulla guerra. Aggirare il sistema è infatti piuttosto semplice, bastano vpn o sistemi proxy, molti degli account semplicemente appartengono a espatriati che scrivono oltreconfine.

Gli account che fanno propaganda al Cremlino

I profili identificati da Reset sono diversi tra loro, ma il messaggio che veicolano è sempre lo stesso. C’è chi si definisce un media indipendente, altri invece esperti del settore. C’è per esempio @LogKa11, che è stato creato a febbraio 20220, e si presenta nella sua bio come “Militare OSINT, Ingegneria e Tecnologie. Ama la pace, la prosperità e la felicità. Capitano di Orcsville”, eppure condivide commenti come :“l’Ucraina ha una strana ossessione per il nazismo”. Ha anche espresso simpatia verso Silvio Berlusconi riportando il suo commento sulla guerra: “Berlusconi dice che non avrebbe mai parlato con Zelensky e che l'Ucraina dovrebbe smettere di combattere perché il Paese è distrutto dalle sue politiche. Ha anche detto che Luhansk e Donetsk sono repubbliche indipendenti e che Biden dovrebbe comprare Zelensky con un po' di soldi”.

Poi c’è PutinDirect che praticamente ha scelto di autoproclamarsi ufficio stampa del presidente Russo, pubblicando, traducendo e commentando i discorsi di Putin. E infatti per onestà intellettuale nella descrizione dell’account scrive “Il discorso diretto di Vladimir Putin con i sottotitoli. Le didascalie sono parafrasi, non citazioni.”@Runews invece è tra i più popolari con i suoi 260.000 follower. Si definisce una pagina di “citizen journalism”, e scrive che a suo parere l’Ohio “dovrebbe davvero dichiararsi parte dell'Ucraina nella speranza di ricevere aiuti dall'amministrazione Biden". Poi, come spiega lo studio, “interagisce regolarmente con i contenuti provenienti dai media statali russi come RT International @RT_com o l'editore capo Margarita Simonyan @m_simonyan. Sta anche condividendo video dai media russi o altri canali filo-russi con contenuti che deridono l'UE, la NATO, l'Ucraina, l'Occidente nel suo insieme e sostengono chiaramente le azioni della Russia nella guerra", ha scritto Reset. "Produce anche contenuti orientati al Twitterverse repubblicano degli Stati Uniti". L'account @Runews, poi, ha pubblicato un tweet dove spiega che durante la guerra sono morti 157.000 soldati ucraini e 2.458 soldati della NATO. Sotto Elon Musk ha commentato “Una tragica perdita di vite umane”. Regalando visualizzazioni a una fake news.

TWITTER | Il commento di Elon Musk al tweet di un profilo che fa propaganda al Cremlino
TWITTER | Il commento di Elon Musk al tweet di un profilo che fa propaganda al Cremlino
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