La scelta di Valerie: “Ero un influencer ma ho mollato tutto per l’Australia: stare sui social è pesante”
Le ultime immagini pubblicate da Valerie Casto su Instagram raccontano una storia. I video dalle spiagge oceaniche, il lavoro nelle fattorie, i viaggio nelle strade polverose. È la vita di chi, almeno per un periodo, ha scelto di vivere in Australia. Le immagini non sono molte. Qualche video ogni tanto, qualche story. Nulla in confronto a quello che si trova scorrendo in fondo tra i contenuti più vecchi. Qui si vede Valerie che pubblicata consigli di fitness, allenamenti e ricette. Un’altra vita.
Valerie Casto, classe 1991, appartiene alla prima ondata di persone che in Italia hanno capito che i social potevano diventare un lavoro. Già nel 2016 guadagnava abbastanza da potersi mantenere con i video. Si occupava di fitness e in generale di palestra, con tutti i correlati del settore. Coaching online, sponsorizzazione di prodotti proteici, partecipazione a fiere e eventi. Un lavoro che prima si chiamava influencer e oggi creator. Poi nel 2024 il salto, da tutto.
Quando hai iniziato a lavorare sui social?
Ho sempre avuto un occhio per i video. Condividevo parti della mia giornata come l’allenamento, la colazione, i pranzi e le cene. Nel 2016 ho lasciato il mio lavoro per dedicarmi solo ai social. Facevo la maestra d’asilo, quello per cui avevo studiato. Sono arrivata a 185.000 follower su YouTube e 126.000 su Instagram.
Com’era il lavoro da creator?
Otto anni nel mondo dei social sono stati tanti, e sono stati anche pesanti. Penso anche solo ai cambiamenti che ci sono stati fra le piattaforme. Un conto era YouTube, un altro Instagram, un altro ancora TikTok. Cambia sempre il modo di esporsi.
Qual è la cosa più difficile dei social?
La corsa al contenuto. Bisogna stare sempre in alto con l’algoritmo. Anche nei giorni in cui sei triste o semplicemente ti sei svegliata con il piede sbagliato. A 24 anni si può fare. A 33 anni è difficile.
C’è un momento in cui hai deciso di smettere?
Non è stata una decisione presa dall’oggi al domani. Ci ho messo tempo, anche per capire capire che questo lavoro non mi stava rendendo felice. Tutto il 2023 è stato così. Mi sono resa conto che stavo tirando sempre di più la corda, che mi stavo sforzando di fare il contenuto, di registrare un video con tutto quello che c’era da fare prima: prepararsi, truccarsi e sistemarsi.
Rinneghi tutto dei social?
No no, rinnegare no. I social mi hanno dato anche tante cose belle. Sono riuscita anche a comprare casa con i social. Però ora voglio fare altro. Voglio mettere le mani in pasta, scoprire un’altra me e un altro lavoro.
Dove sei andata?
Mi sono trasferita in Australia per lavorare in una farm, le fattorie locali che assumono lavoratori stagionali. La scelta dell’Australia viene da un’altra passione. Negli ultimi anni io e il mio ragazzo abbiamo iniziato ai viaggi on the road, con mezzi camperizzati e in grado di andare fuori strada. L’Australia è ottima per questo. Anche lui è venuto qui.
Come ti sei regolata con i visti?
Io ho una Working Holiday Visa. Permette di alternare periodi di lavoro e periodi invece in cui non lavori, dove possiamo viaggiare per il Paese. All’inizio è comodo. Poi col tempo i periodi in cui devi lavorare si allargano e quelli in cui puoi viaggiare diventano di meno.
Che consiglio daresti a un giovane che vuole cominciare a lavorare con i social?
Non ci ho mai pensato. Vediamo un attimo. Ecco, forse il consiglio migliore è quello di avere un piano B e un piano C. I social possono anche non andare, nonostante il lavoro che viene fatto per creare contenuti. A chi vuole entrare in questo modo direi di divertirsi. Non preoccupatevi se le cose non funzionano. Non entusiasmatevi se girano bene. Prendete tutto alla giornata. Le cose cambiano molto velocemente.