La polizia di San Francisco vuole dotarsi di robot con “licenza di uccidere”
Agenti robot dotati di licenza d'uccidere. La proposta della polizia di San Francisco potrebbe essere l’incipit di un romanzo distopico poco originale e invece è tutto vero. Il dipartimento vorrebbe equipaggiare robot con “forza letale” per arrestare i criminali, disinnescare ordigni esplosivi e, se necessario, uccidere con un fucile o una bomba ad attivazione remota.
I robot fanno già parte del corpo di polizia, vengono utilizzati per smaltimento di bombe, sorvegliare e ispezionare aree pericolose. Gli agenti chiedono in poche parole un upgrade. La bozza è stata approvata dal consiglio di vigilanza, dovrà essere ratificata con una votazione finale e sarà sottoposta al Consiglio dei Supervisori il 29 novembre.
Le richieste della polizia di San Francisco
La polizia ha spiegato che vorrebbe utilizzare la sua collezione di robot, al momento sono 17, operativi solo 12 “per addestramenti e simulazioni, arresti criminali, incidenti critici, circostanze urgenti, esecuzione di un mandato o durante valutazioni di dispositivi sospetti". La proposta, se approvata, consentirebbe ai robot di uccidere persone "quando il rischio di perdita di vite umane per membri del pubblico o ufficiali è imminente e supera qualsiasi altra opzione di forza disponibile", spiegano.
La polizia userebbe i nuovi modelli Remotec, che hanno un sistema di armi opzionale, e uno strumento chiamato PAN disruptor che può caricare proiettili calibro 12. Potrebbe anche apportare modifiche su modelli meno all'avanguardia come il QinetiQ Talon. Una sua versione armata è utilizzata dall’esercito statunitense. Il robot può essere armato con lanciagranate, mitragliatrici e persino un fucile calibro 50.
I precedenti: da Dallas a Oakland
C’è un precedente. Nel 2016, il dipartimento di polizia di Dallas ha utilizzato un ordigno esplosivo collegato a un robot per uccidere un sospettato durante l’ attacco coordinato di un cecchino che ha sparato a cinque agenti. Era bastato armarlo con una bomba, telecomandarlo a distanza e uccidere l'uomo.
Non solo, anche la polizia di Oakland aveva lasciato la proposta per utilizzare robot armati. Tuttavia il dipartimento ha fatto marcia indietro, il 18 ottobre hanno comunicato che “ dopo aver preso parte alle discussioni del comitato ad hoc con la Commissione di polizia di Oakland e i membri della comunità per esplorare tutti i possibili usi del veicolo, il dipartimento, il capo, e il team esecutivo, hanno deciso di non voler più portare avanti la proposta". Tifanei Moyer, avvocato presso il Comitato degli avvocati per i diritti civili del San Francisco Zona Baia, ha spiegato che siamo già in “un futuro distopico, discutiamo se la polizia possa utilizzare i robot per giustiziare i cittadini senza un processo, una giuria o un giudice”.
Il probelma dei robot armati
La proposta del dipartimento di San Francisco tocca un tema caldo. Negli Stati Uniti il dibattito sui robot poliziotti in grado di uccidere esseri umani è acceso. Le aziende tech si erano già schierate contro l’armamento dei cani robot. Boston Dynamics, Agility Robotics, ANYbotics, Clearpath Robotics, Open Robotics e Unitree avevano firmato un documento congiunto per protestare contro le derive che potrebbero snaturare i robot dog."Se i robot venissero armati nascerebbero nuovi problemi etici e verrebbe anche meno la fiducia delle persone verso le nuove tecnologie. Tecnologie che potrebbero portare enormi benefici alla società”, si legge nella lettera. Michael Perry, vicepresidente dello sviluppo commerciale di Boston Dynamics, aveva anche considerato la possibilità di revocare la cessione di un robot se utilizzato in modo improprio. Le clausole d’uso dell’azienda infatti proibiscono l’uso dei robot per “danneggiare fisicamente o intimidire le persone”.
Oltre le questioni etiche c’è poi il paradigma della macchina che impazzisce, sfuggendo al controllo dell’uomo, non solo, gli agenti robot potrebbero anche essere hackerati e manovrati dall’esterno. Ci sono già diversi movimenti che su queste basi chiedono di limitare l’uso delle armi montate sui robot. Per esempio l’associazione Stop Killer Robots. “I robot killer cambiano il rapporto tra le persone e la tecnologia affidando alle macchine il processo decisionale sulla vita e la morte. Sfidano il controllo umano sull'uso della forza e, laddove prendono di mira le persone, ci disumanizzano”, spiega l’associazione.