La nuova guerra dei social, anche TikTok lancia i post di solo testo: come funzionano
La nuova moda è diventare l'alternativa di Twitter, e anche TikTok scende in campo. Ha infatti annunciato che sarà possibile condividere contenuti di "solo testo", in alternativa al formato video che negli anni sono diventati il marchio di fabbrica della piattaforma. "Vogliamo espandere i confini creativi per tutti su TikTok", ha spiegato l'azienda "e dare alla creatività scritta, che abbiamo visto nei commenti, nelle didascalie e sui video, uno spazio dedicato per brillare". Il limite è 1000 parole, da abbinare a sfondi colorati, adesivi, e suoni. Da un lato c'è la nuova tendenza dei social a diventare le app di tutto, dall'altro la promessa di dare una casa a tutti gli utenti di Twitter che si sono sentiti traditi dopo l'arrivo di Elon Musk.
Le diverse piattaforme sono nate caratterizzandosi su un singolo aspetto, Instagram con le foto, Twitter con il testo e TikTok con i video, poi questo ecosistema è crollato. Hanno cominciato a copiarsi a vicenda, cercando di diventare autonome e offrire agli utenti un sevizio completo. E infatti nemmeno un mese fa l'app di ByteDance ha annunciato il suo servizio di streaming musicale, TikTok Music, che ha preso ispirazione da Spotify e Apple Music piegando le funzioni in base al Dna dell'app. Punta sulla personalizzazione, l'interazione e l'idea di un consumo di musica veloce e scostante. Qualcosa del genere succederà anche con i testi.
Non solo, come dicevamo TikTok potrebbe avere anche un altro grande obiettivo: diventare l'alternativa di Twitter. In realtà Instagram è già partito in ricorsa lanciando Threads, che ha raggiunto numeri record dopo il lancio, come ha annunciato Mark Zuckerberg: "10 milioni in sette ore". Sull'app satellite di Instagram c'è un feed dove pubblicare micropost, e rispondere con commenti, ripotare contenuti e allegare immagini e foto. Funziona esattamente come il social di Elon Musk e non a caso è stato chiamato "il killer di Twitter". I post scritti su TikTok potrebbero ricalare Threads.
La crisi di Twitter
Elon Musk ha infatti trasformato la piattaforma, licenziato buona parte dell'area di moderazione, sostituito l'ufficio stampa con un programma che invia automaticamente l'emoji della cacca, fomentato i gruppi transfobici in nome di una liberà di parola che ha trasformato Twitter in una terra selvaggia. Non è piaciuto a tutti. Anche gli inserzionisti sono fuggiti per non vedere i loro prodotti sponsorizzati in mezzo a contenuti violenti e offensivi. Musk infatti ha spiegato: “Siamo ancora generando un flusso di cassa negativo a causa di un calo del ~50% degli introiti pubblicitari, oltre che un pesante carico debitorio in eredità". Ha poi aggiunto: "Twitter ha bisogno di arrivare a un flusso di cassa positivo prima di poterci permettere il lusso di qualsiasi altra cosa."
Non solo, ad aumentare lo scontento generale c'è stato il cambio di logo. "Diremo addio al marchio Twitter e, a poco a poco, a tutti gli uccelli”, aveva scritto Musk, e ieri al posto di Larry, il blue bird è apparsa una X. Ma la nuova lettera bianca con una stanghetta raddoppiata su sfondo nero non è una X qualsiasi. Come ha scritto sul social Eliot Higgins, fondatore della piattaforma di giornalismo investigativo Bellingcat: "Il design grafico di Elon è la mia passione. Il logo di Musk "X" è letteralmente solo il carattere Unicode "𝕏" (U+1D54F)", questo vuol dire che il logo non può essere registrato (secondo gli utenti).