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La Norvegia multerà Meta: 98.500 dollari al giorno per violazione della privacy

A maggio l’azienda ha dovuto pagare una multa record da 1.2 miliardi di euro per aver trasferito i dati degli utenti dell’Unione Europea nei suoi server negli Stati Uniti.
A cura di Elisabetta Rosso
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Potrebbe essere solo l'inizio per Meta. L'autorità norvegese per la protezione dei dai personali, Datatilsynet, ha annunciato: "A partire da lunedì prossimo, inizierà ad essere applicata una multa giornaliera di 1 milione di corone" (98.500 dollari). Tobias Judin, capo della sezione internazionale di Datatilsyne, ha spiegato a Reuters che la sanzione durerà fino al 3 novembre. La Norvegia potrebbe aver innescato un effetto domino facendo cadere il primo tassello. Se il Comitato europeo per la protezione dei dati punta di nuovo i riflettori su Meta, la sanzione potrebbe essere estesa. E l'azienda in Europa ha già avuto i suoi problemi.

C'è la multa record di maggio, 1.2 miliardi di euro, e a gennaio la società ha dovuto pagare 390 milioni di euro per aver violato la privacy degli utenti europei. Quella norvegese è la prima autorità europea a limitare severamente la raccolta di informazioni e dati da parte di Meta. Datatilsynet aveva già avvertito l'azienda il 17 luglio, spiegando che sarebbe stata multata se non avesse affrontato le violazioni della privacy identificate dall'autorità di regolamentazione. È chiaro, la cifra non metterà il difficoltà il colosso, ma serve per fare pressione.

Le richieste della Norvegia

La Norvegia non fa parte dell'Unione Europea, ma è un Paese membro dell'European Economic Area (EEA), e quindi, insieme alla DPC, la commissione per la protezione dei dati irlandese, ha definito illegale il comportamento di Meta, e ha chiesto, a nome di tutte le commissioni analoghe dell'EEA, di interrompere le pratiche illegali per la raccolta dei dati sensibili degli utenti, usati dall'azienda per guadagnare attraverso le pubblicità mirate.

Datatilsynet ha fissato una data di scadenza, nella speranza che Meta riuscisse a soddisfare le richeste. L'azienda ha messo in atto le prime modifiche, che non sono state ritenute sufficienti dall'autorità norvegese per la protezione dei dai personali, ed è per questo che ha deciso di imporre a Meta una multa di 98.500 dollari al giorno a partire dal 14 agosto.

Il tentativo fallito di Meta

La sanzione è simbolica, la cifra non metterà davvero in difficoltà Meta, serve però per fare pressione sul colosso che potrebbe finire dentro un fuoco incrociato delle autorità di regolamentazione europee. Ricordiamo che a maggio ha dovuto pagare una multa record da 1.2 miliardi di euro per aver trasferito i dati di utenti dell'Unione Europea nei suoi server situati negli Stati Uniti anche dopo il 2020, anno in cui proprio l’Ue aveva stabilito che i dati inviati negli Usa non erano trattati rispettando tutti i regolamenti sulla privacy. A preoccupare l’Europa erano soprattutto i possibili accessi da parte dell’agenzie di spionaggio statunitensi. 

Meta la scorsa settimana ha spiegato che intende chiedere agli utenti dell'Unione Europea il loro consenso prima di permettere alle aziende di indirizzare la pubblicità in base a ciò che visualizzano sui suoi servizi, per esempio Facebook e Instagram. Judin ha però spiegato che il passo non sarebbe stato comunque sufficiente. "Secondo Meta, ci vorranno diversi mesi, per implementare le modifiche. E non sappiamo come sarà il meccanismo di consenso", ha detto. "E nel (nel frattempo), i diritti delle persone vengono violati, ogni singolo giorno."

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