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La Nasa ha creato un documentario sul viaggio di Orion attorno alla Luna (ed è meraviglioso)

Il successo di Artemis I permetterà all’uomo di tornare sul nostro satellite dopo più di 50 anni. Il prossimo passo sarà l’allunaggio, previsto per il 2025.
A cura di Elisabetta Rosso
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Ha percorso 2,2 milioni di chilometri, si è allontanata tantissimo dalla Terra e poi si è avvicinata alla Luna sfiorando la sua superficie. Alla fine con un paracadute a spicchi bianchi e arancioni si è tuffata trionfante nell’Oceano. Una missione che segna un prima e un dopo.

Grazie al successo di Artemis I, l’uomo potrà tornare sulla Luna. La Nasa ha pubblicato un video di 24 minuti per raccontare attraverso immagini mozzafiato un'avventura durata 25 giorni, e portare sullo schermo il viaggio di Orion, il primo capitolo di una saga che vuole trasformare per sempre i viaggi nello Spazio.

Le prime immagini del video della Nasa

Un lancio esplosivo e poi il razzo più potente mai costruito che lascia il Launch Pad 39B del Kennedy Space Center in Florida. Un'immagine che sembra rubata a 2001: Odissea nello spazio. Il video inizia con la navicella che si allontana il suolo con la sua coda infuocata. I booster laterali e lo stadio centrale cadono poi nel vuoto, mentre lo stadio di propulsione criogenica ad interim sposta Orion verso la sua traiettoria. Vengono inaugurati così i primi 500 secondi della missione.

Poi si passa dai ruggiti del razzo al silenzio dell’universo. Il video mostra l’interno della navicella, e la cabina di equipaggio decorata con messaggi nascosti. Una lunga tradizione della Nasa. Per esempio, sul lato destro della navicella Orion, sono state scritte le lettere CBAGF, che rappresentano la sequenza di accordi della canzone di Frank Sinatra, "Fly Me to the Moon". Davanti al sedile del pilota, invece, l'agenzia spaziale ha riportato i codici Paese di ogni nazione che ha preso parte allo sviluppo del veicolo spaziale.

Il gran finale di Artemis I

Si alternano i paesaggi dalla Terra alla Luna, che appare così vicina quando la navicella sfiora, per due volte i 130 chilometri dalla sua superficie. A guidare la missione c’è sempre il Comandante Moonikin Campos, un manichino progettato per raccogliere dati di volo.

Gli ultimi 10 minuti sono dedicati alla discesa di Orion, che passa da 32.100 chilometri all'ora a 32, durante la caduta assistita dal paracatute. Un rientro difficile per la capsula che ha dovuto sopportare, secondo la Nasa, 2.760 gradi Celsius, la metà del calore sulla superficie solare.

Il tuffo è il gran finale. Ad aspettare Orion c’è infatti l’Oceano, la caduta viene ripresa da un’angolatura vertiginosa che chiude un viaggio senza precedenti di andata e ritorno verso la Luna.

Il futuro oltre Orion

Artemis 1 è stata un trionfo. Decine di immagini meravigliose testimoniano un viaggio dei record, Orion infatti ha toccato la più grande distanza dalla Terra mai raggiunta dall'uomo: 434.000 chilometri e aprirà la strada per il ritorno dell’uomo sulla Luna.

Con i dati raccolti sarà possibile viaggiare verso il satellite nel 2024 e, un anno dopo, toccare con mano la superficie. Dopo 53 anni gli esseri umani torneranno ufficialmente sulla Luna.

Il progetto però è molto più lungimirante e vuole trasformare il viaggio spaziale in una tratta abituale. Per farlo sarà però necessario costruire una cisterna da lanciare in orbita terrestre, per il rifornimento delle navicelle e un allunaggio di prova senza persone a bordo.

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