La lega Serie A lancia la piattaforma anti-pezzotto Piracy Shield: cos’è e come funziona
"La pirateria è un reato" recitava un celebre spot dei primi anni 2000. E dopo più di 20 anni rimane un problema, soprattutto per il mondo del calcio. Per questo negli ultimi mesi si è aperto un tavolo di confronto per capire come arginare il fenomeno. Ora Piracy Shield, la piattaforma anti-pirateria della Serie A, è pronta. La partita Juventus-Napoli dell'8 dicembre doveva essere il banco di prova. Poi l'attivazione è slittata a fine gennaio, terminata la fase di test. L'obiettivo del sistema è bloccare gli indirizzi IP illegali entro 30 minuti dalla segnalazione. Non solo, permetterà anche alle autorità di risalire agli utenti che usano il servizio, ma la novità più importante è la possibilità di bloccare un indirizzo IP senza necessità di contraddittorio con il titolare. Dal primo febbraio gli operatori autorizzati potranno inserire i dati dei siti illegali sul sistema e bloccarli in automatico.
La piattaforma, fornita dalla Lega Serie A, era già stata annunciata dall'amministratore delegato Luigi De Siervo: "L'infinita battaglia tra guardie e ladri è arrivata a uno snodo cruciale, perché finalmente si riuscirà a interrompere concretamente il flusso di segnali". Ha poi aggiunto: "È importante evidenziare che il blocco, da eseguirsi entro 30 minuti dalla segnalazione, sarà applicato a tutti i soggetti che forniscono accesso alla rete, dunque non solo a tutti gli Isp tradizionali." La piattaforma sarà gestita dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), supportato anche dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
Come funziona Privacy Shield
Piracy Shield permette di gestire in modo automatizzato le segnalazioni caricate delle aziende che si sono aggiudicate i diritti delle partite di calcio della Serie A, per esempio, Sky e Dazn. I detentori dei diritti quindi caricano sulla piattaforma gli indirizzi IP o i Fully qualified domain name (Fqdn), e Privacy Shield genera un ticket che viene poi inviato agli operatori di telecomunicazioni. In questo modo i siti illegali di streaming vengono oscurati in automatico entro 30 minuti.
La piattaforma anti pirateria è stata sviluppata da Sp Tech, una startup dello Studio Legale Previti, ed è accessibile soltanto utilizzando una VPN.
La legge pezzotto
L' 8 agosto 2023 è entrata in vigore la legge 93/2023 “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della diffusione illecita di contenuti tutelati dal diritto d’autore mediante le reti di comunicazione elettronica", chiamata anche legge pezzotto. L'obiettivo del regolamento è bloccare le piattaforme che illegalmente trasmettono eventi in diretta, partite, film o programmi, per questo ha dato ulteriori poteri all'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni (Agcom) e ha alzato i prezzi delle multe.
Chi trasmette illegalmente partite di calcio, incontri sportivi, film e serie TV deve pagare una multa, può arrivare fino a 15.000 euro, e rischia anche una condanna penale, da 6 mesi a 3 anni di carcere. Le sanzioni dei consumatori possono arrivare fino a 5.000 euro se l’utente guarda “quantità notevoli di opere o materiali protetti".
Numeri in crescita per i servizi illegali di streaming
Il nuovo strumento contro la fruizione illecita degli eventi sportivi in Italia è un primo passo per bloccare gli IP illegali. Il fenomeno è in crescita. Secondo un’indagine di Ipsos per conto di Fapav (Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali), nel 2022 sono stati individuati circa 345 milioni di illeciti, un aumento rispetto all'anno precedente. I settori più colpiti sono stati gli eventi sportivi che hanno registrato un +26%, i programmi televisivi +21%, e fiction e serie tv +15%. Rimangono in testa i film che toccano un +35%.
Secondo De Siervo i siti illegali di streaming ogni anno causano danni per oltre 300 milioni di euro al "calcio italiano, ai club, agli operatori televisivi e a tutti i lavoratori del settore".