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Intelligenza artificiale (IA)

La guerra del futuro sarà fatta dai super-soldati: come funziona il progetto per potenziarli con l’IA

La US Special Operations Command sta costruendo gli operatori iper-abilitati, dispositivi per migliorare le prestazioni cognitive dei militari e controllare la situazione prendendo decisioni informate più velocemente dell’avversario.
A cura di Elisabetta Rosso
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Nel 1985 un gruppo di scrittori di fantascienza si riunì nella base aerea di Wright-Patterson per pianificare la guerra del futuro. "Abbiamo previsto davvero cosa sarebbe successo", scrisse Joe Haldeman nell'introduzione di Space-Fighters, "rimasi colpito da quanto gli scrittori fossero simili ai soldati". E infatti gli impianti celebrali per potenziare le prestazioni fisiche e mentali immaginati dagli autori di fantascienza sono diventati progetti in fase di sviluppo dentro i laboratori della Joint Acquisition Task Force. 

La US Special Operations Command, sta costruendo gli operatori iper-abilitati (Heo), che utilizzano l’intelligenza artificiale per dare alle forze statunitensi un vantaggio cognitivo su qualsiasi avversario. Sarà composto da sensori sofisticati in grado di "riconoscere l'iride, il viso, le misure anatomiche, i gesti, l'andatura, il battito cardiaco, i segnali elettromagnetici, l'acido desossiribonucleico e il microbioma", ha spiegato SOCOM a Wired. Non solo: "Permetterà di visualizzare i dati e gli operatori riceveranno e comprenderanno intuitivamente le informazioni in rete".

"Dobbiamo guardare al nostro avversario ed essere più veloci e migliori", ha spiegato la Joint Acquisition Task Force (JATF) – Heo di SOCOM, a Task & Purpose. "Se siamo in grado di prendere decisioni più velocemente e meglio, allora le nostre possibilità di successo aumentano. Heo è progettato per creare una serie di strumenti per consentire ai nostri operatori di fare proprio questo".

Cos'è l'operatore iper-abilitato

L'Heo è stato presentato per la prima volta nel 2019 dai funzionari della Joint Acquisition Task Force del SOCOM. L'operatore iper abilitato è un'evoluzione del Tactical Assault Light Operator Suit (TALOS), il progetto avviato nel 2013 per equipaggiare le forze speciali statunitensi con una tuta iper tech, soprannominata "Iron Man". L'equipaggiamento, pensato per rendere i militari più sicuri sul campo di battaglia, prevedeva anche la realizzazione di un esoscheletro potenziato per le truppe di fanteria. TALOS però è naufragato nel 2019 e dalle sue ceneri è nato Heo.

Come spiega Wired, se TALOS è stato ispirato alla tuta "Iron Man", Heo può essere paragonato a Jarvis, l'assistente AI integrato di Tony Stark che gli fornisce costantemente informazioni tramite il display head-up del suo casco .

Come verrà integrato Heo

L'obiettivo di Heo è "dare ai soldati un supporto cognitivo" sul campo di battaglia, e "la possibilità di controllare la situazione prendendo decisioni informate più velocemente dell'avversario", hanno spiegato i funzionari del SOCOM. "Heo permette di fornire le informazioni giuste alla persona giusta al momento giusto".

"Vogliamo fornire un overmatch cognitivo agli operatori", ha detto a Wired James O. Gregory, portavoce di SOCOM. "Queste tecnologie permetteranno ai team tattici degli operatori SOF di utilizzare intuitivamente le informazioni rese disponibili da sensori, reti, sistemi di elaborazione e comunicazione di nuova generazione per creare rapidamente consapevolezza della situazione. Aiuterà anche a prendere decisioni tempestive e ben informate e ad agire all'interno della capacità di reazione di un avversario".

A che punto è il progetto

Come spiega Gregory, Heo nel tempo si sta sta trasformando. Più che un assistente sul campo di battaglia potrebbe trasformarsi in uno strumento di spionaggio per raccogliere ed elaborare informazioni sul campo. "Potrebbe diventare non solo uno strumento per un assalto cinetico. Heo infatti aiuterà le truppe d'élite che operano nella "zona grigia" tra pace e conflitto. "Puntiamo a presentare un dispositivo manpack con un'unità di elaborazione grafica, un motore di elaborazione neurale e capacità di unità di elaborazione tensoriale. Ciò fornirà la piattaforma necessaria per sfruttare tecnologie avanzate come la traduzione linguistica", ha spiegato Gregory.

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