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La guerra al sito di stalker più pericoloso al mondo: pubblica i dati della vittime e chiede di ucciderle

Da un anno va avanti la guerra a Kiwi Farm, il forum anonimo che ruba le informazioni degli utenti e lancia campagne persecutorie. Tre vittime che sono state prese di mira sono poi morte suicide.
A cura di Elisabetta Rosso
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Ci sono luoghi di internet dove il male attecchisce meglio. Uno di questi è Kiwi Farms. Il forum anonimo è stato fondato nel 2013 e utilizzato per organizzare campagne di stalking e molestie. Le vittime sono soprattutto persone trasgender, ma non solo, nelle chat pubblicano gli indirizzi di casa degli obiettivi, e poi incitano gli utenti a fucilarli, mandano mail false ai datori di lavoro, scrivono minacce di morte, pubblicano dati sensibili. La piattaforma è stata fondata da Joshua Moon, ex amministratore di 8chan, celebre covo di estremisti bianchi. È diventata sin da subito un avamposto per campagne persecutorie. Tre vittime che sono state prese di mira sono poi morte suicide. Secondo gli amministratori del sito, nel 2022 , Kiwi Farms aveva 16.000 accessi giornalieri.

Dopo anni di campagne di odio comincia la resistenza. Nel 2022 Clara Sorrenti, streamer di Twitch e attivista transgender, è costretta a lasciare il Canada, il suo Paese, per sfuggire alle minacce di morte inviate sulla piattaforma. C'è un dossier con tutti i suoi dati che sono stati hackerati, riescono a rintracciarla ovunque, riconoscono persino l'hotel dove soggiornava dalle lenzuola che si intravedevano da una foto postata. E così l'attivista dichiara guerra a Kiwi Farms. Non è sola, dietro alla feroce battaglia c'è un piccolo gruppo di ingegneri e attivisti che ha rincorso attraverso le reti di tutto il mondo il forum. Negli ultimi mesi infatti il sito ha cercato di sopravvivere usando server russi, un servizio di hosting ucraino, cambiando URL, o usando un dominio straniero. Kiwi Farms resiste ancora, ma come hanno detto gli attivisti al Washington Post, i fornitori non sono infiniti, "è per questo che sappiamo che vinceremo".

La guerra a Kiwi Farms

La battaglia inizia un anno fa, quando Sorrenti è costretta a cambiare nazione dopo le pressioni e le minacce dei gruppi di Kiwi Farms. Inizia così una campagna sui social con l'hashtag #DropKiwiFarms, chiede ai fornitori di servizi Internet di non proteggere il forum. Il messaggio arriva anche a Fong-Jones, che decide di sposare la causa. Nel 2017 era stata presa di mira dal forum dopo aver fatto una donazione a un'organizzazione transgender, nelle chat erano stati pubblicati il suo indirizzo di casa, e il nome dei genitori, i membri di KiwiFarms avevano anche inviato informazioni false ai suoi datori di lavoro per danneggiare la ragazza.

Al gruppo si unisce anche Katherine Lorelei, informatica transgender di Norman, Oklahoma. Non aveva mai sentito parlare di Kiwi Farms prima della campagna di Sorrenti, e decide di aiutare le attiviste. L'ultima risorsa che entra a far parte del gruppo è Clay (il nome è un pseudonimo per tutelare la sua identità). È un ex membro di Kiwi Farms, aveva deciso di ritirarsi dopo aver spinto una vittima del forum al suicidio, entrare a far parte del gruppo diventa un modo per rinnegare il passato. Il gruppo ha cominciato così a navigare sulla rete per rintracciare Kiwi Farms e convincere i provider Internet a non supportare il forum. Nonostante gli sforzi, seguiti e descritti dal Washington Post, il sito ha resistito. Il team ha spiegato che non dovrebbero essere le vittime a svolgere questo lavoro. Gli sforzi, però, hanno dato i primi risultati e gli attivisti continueranno a setacciare il web per sradicare Kiwi Farms una volta per tute.

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