La donna che vendeva ossa umane su Facebook: una costola al prezzo di 35 dollari

Kymberlee Schopper su Facebook Marketplace ha messo in vendita frammenti di cranio, costole, clavicole, vertebre e scapole. La donna, di 52 anni, è stata arrestata il 17 aprile nella contea di Volusia, Florida. Secondo i documenti del tribunale, ora dovrà rispondere all'accusa di compravendita illegale di organi e tessuti umani.
Schopper è co-proprietaria, insieme ad Ashley Lelesi, di Wicked Wonderland, un negozio di Orange City specializzato in oggetti gotici e opere d’arte non convenzionali. Secondo quanto emerso dalle indagini del dipartimento di polizia locale, sulla pagina Facebook del negozio sarebbero stati messi in vendita almeno sei frammenti ossei, per un valore complessivo di circa 850 dollari.
Non è la prima volta. Nel 2023, sempre in Florida, un teschio umano è stato messo in vendita, per 4.000 dollari, al Paradise Village Market, negozio di antiquariato di North Fort Myers, Florida. Secondo uno studio del 2016, pubblicato sul Journal of Forensic Sciences tra il 2012 e il 2013 su eBay erano stati messi in vendita 454 teschi umani. La base d’asta media per un teschio andava dai 640 ai 5.500 dollari
Il caso dei frammenti ossei
Sul sito web del negozio si legge: “Siamo una coppia madre-figlia affascinata dal macabro e dall’insolito”, con una formazione in ambito medico e una “passione per l’anatomia e la patologia degli esseri organici”. Tra i reperti segnalati figurano:
- Due frammenti di cranio umano (90 dollari)
- Clavicola e scapola (90 dollari)
- Una costola (35 dollari)
- Due vertebre (35 dollari)
- Un cranio umano parziale (600 dollari)
Durante l’indagine è stata interrogata anche Lelesi, 33 anni. Ha confessato di aver "venduto per anni resti umani come modellini scolastici", non era a conoscenza però che fosse una pratica illegale. In effetti, è particolarmente facile acquistare resti umani negli Stati Uniti, anche dove è espressamente illegale. Esistono negozi fisici, come Kat's Creepy Creations in Massachusetts, che vendono scheletri completi. Sempre più spesso, però, il commercio al dettaglio di resti umani avviene online.
Per fare chiarezza sulla provenienza dei reperti, la polizia ha incaricato Jonathan D. Bethard, antropologo forense dell’Università della Florida del Sud, di analizzare i frammenti ossei. I primi risultati indicano che appartengono molto probabilmente a due individui e che almeno uno dei resti risalirebbe a diverse centinaia di anni fa.
È difficile però stabilire come i resti umani finiscano nel mercato al dettaglio. Il venditore infatti non fornisce il nome della persona deceduta a cui appartengono i resti venduti e di solito non rivela nemmeno come siano stati ottenuti (non esiste alcuna legge che lo obblighi a farlo). L'unico metodo legale è se un individuo decide di donare il proprio corpo alla scienza. Se i corpi non vengono trattati con il rispetto e la dignità promessi ai donatori dall'istituzione ricevente sono possibili diverse opzioni legali.