video suggerito
video suggerito

La bufala delle Tesla prodotte in 40 secondi nella Gigafactory cinese

L’azienda non produce auto in meno di un minuto, dietro al video pubblicato su Twitter potrebbe esserci la crisi delle consegne di Tesla, nel 2022 sono state inferiori alle stime di mercato.
Intervista a Antonio Carcaterra
Professore di meccatronica della Sapienza e direttore del dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale della Sapienza.
A cura di Elisabetta Rosso
454 CONDIVISIONI
Immagine

In 40 secondi non riusciamo nemmeno ad andare in bagno, eppure Tesla sostiene di produrre un'auto: in 40 secondi. La prova del nove sarebbe un video della Gigafactory cinese dell'azienda pubblicato sul profilo Twitter dell’Ente del Turismo di Shanghai, dove un'influencer entusiasta entra nella fabbrica delle meraviglie che sforna Model 3 o Model Y in meno di un minuto. Non giriamoci intorno, è una trovata pubblicitaria di Tesla. E per capire cosa c'è dietro abbiamo parlato con Antonio Carcaterra, professore di meccatronica della Sapienza e direttore del dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale della Sapienza.

Partiamo dalla base, Tesla non produce ma al massimo assembla un'auto in 40 secondi. “Nel mondo dell’automotive parliamo di assemblaggio quando vengono montate le parti prefabbricate, quindi che sono state prodotte prima, come le batterie, i motori o le ruote. È la fase finale dove vengono messe insieme le parti”, spiega Carcaterra. Quindi sfatiamo il mito: una Tesla non viene prodotta in 40 secondi. “É solo un modo per mettere insieme tutto quello che è già stato costruito da altri, è molto meno incredibile di quanto non sembri, o di quanto vogliano far credere.” E poi ci sono i costi, la precisione, l'efficenza. E soprattutto c'è Tesla che è in crisi con le consegne.

“Dobbiamo anche dire che non esiste un test o una gara di assemblaggio, quindi non ci sono gli elementi per dire che Tesla è l’azienda più veloce al mondo. Anche perché nel video non è che si capisca bene”. Sì, appare un addetto alla linea di produzione che spiega come i bracci robotici riescano a lavorare in tandem accorciando i tempi e migliorando la catena di montaggio, si vedono time-lapse di un assemblaggio convulso, non c’è però nessun elemento che dimostri come un'auto venga creata in 40 secondi. Ma facciamo finta che sia vero.

Video thumbnail

A Tesla piace vincere facile

Oltre la retorica di Tesla c’è poi un altro problema, ed è proprio la velocità dei robot. “La tecnologia robotica di oggi vede un certo antagonismo tra velocità e precisione, si possono mettere insieme sistemi efficienti e rapidi, ma di solito se le macchine impiegano poco tempo a produrre qualcosa sono meno precise”, spiega Carcaterra. In realtà per la fase di assemblaggio non è richiesto un alto livello di precisione, che invece è fondamentale per la costruzione delle parti prefabbricate, che arrivano pronte per l’assemblaggio. “Diciamo che Tesla gioca facile perché sceglie di investire sulla velocità a scapito della precisione in una fase dove non è richiesta, è diverso costruire un motore rispetto a montare una ruota”.

L'azienda non è efficiente

L’assemblaggio veloce a ogni modo non è un sintomo dell'efficienza dell'azienda. “È solo l’ultima fase non sappiamo cosa succede prima, va bene, assemblano i veicoli ogni 40 secondi, ma magari l’azienda ha dei momenti morti per procurarsi le materie prime” e allora i tempi di produzione si allungano, e a cosa servono gli scattanti bracci robotici che lavorano senza sosta? A nulla.

Non solo, si devono considerare anche i costi. “Se per andare veloce spendo di più il processo non è efficiente, il costo dipende dall’hardware, per esempio mi servono 50 robot o 5 per assemblare un veicolo? Cambia tutto”, e poi ci sono i costi energetici, “anche in questo caso bisogna capire quanto spendono a livello energetico per assemblare un’auto in 40 secondi”.

Come riconquistare i clienti delusi

Non è solo uno sforzo muscolare, dietro ai 40 secondi di Tesla c’è anche il tentativo di risolvere un vecchio problema: le consegne mancate. “C’è molta pubblicità in questa comunicazione”, Tesla infatti ha riscontrato problemi nelle consegne di veicoli, “credo che questa sia anche una manovra per rassicurare i clienti, vogliono far vedere che il processo di produzione è veloce e che quindi le auto arriveranno in tempo ai destinatari”. A gennaio 2023 l'azienda infatti ha dichiarato che le consegne trimestrali sono state inferiori alle stime di mercato, frenate da problemi logistici. Tesla infatti ha consegnato solo 405.278 veicoli nel quarto trimestre conclusosi il 31 dicembre, al di sotto delle stime degli analisti, 431.117, secondo Refinitiv. Per tutto il 2022, le consegne del produttore di veicoli elettrici sono aumentate del 40%, mancando l'obiettivo annuale del 50% di Musk.

"Oltre tutte le considerazioni che abbiamo fatto bisogna poi anche dire che in Italia, un Paese all'avanguardia nel settore della meccatronica e robotica, queste notizie non sono significative, è tutto esagerato dal marketing dell'azienda". Insomma, bisogna guardare il video per quello che è: uno spot pubblicitario di Tesla. 

454 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views