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Kaspersky non potrà più essere usato negli Stati Uniti: quali sono le accuse della Casa Bianca

Per il Dipartimento del commercio, in gioco ci sarebbe la sicurezza nazionale dei cittadini americani. “La guerra non si fa solo con le armi”, ha detto Gina Raimondo, a capo del dipartimento. Sia l’azienda russa che il Cremlino puntano il dito contro Washington: “Concorrenza sleale”.
A cura di Velia Alvich
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Dovrebbe proteggere dai malware e invece per gli Stati Uniti il software è a modo suo un virus da estirpare. Così è arrivato all'improvviso, ma non in maniera inaspettata, il divieto americano di utilizzare Kaspersky, un popolare antivirus prodotto dall'omonima azienda russa con sede a Mosca. Una "guerra fredda" tecnologica che da qualche mese sta colpendo la Cina (gli Usa vogliono bannare TikTok per i suoi presunti legami con il governo di Pechino), e che adesso si rivolge contro il software russo. "Un rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale statunitense e per quella dei cittadini americani", si legge nel comunicato del Dipartimento del Commercio. E, ovviamente, la risposta del Cremlino non si è fatta attendere.

Perché gli Usa hanno vietato l'antivirus Kaspersky e cosa comporta

Il problema non è la sua efficacia, ma i suoi possibili legami politici. Per il Dipartimento, il rischio non è legato alla capacità dei prodotti Kaspersky di "identificare virus e altri malware, ma dal fatto che possano essere utilizzati strategicamente per causare danni agli Stati Uniti". Il software, insomma, sarebbe utilizzato dall'azienda per raccogliere e rivendere al governo russo informazioni personali sui cittadini americani.

"Quando si parla alla sicurezza nazionale pensiamo ad armi, carri armati e missili", ha detto Gina Raimondo, a capo del Dipartimento del Commercio, durante una conferenza stampa. "Ma la verità è che si tratta sempre di più di tecnologia, del suo duplice utilizzo e dei dati".

Il governo americano avrebbe valutato ogni opzione per ridurre i rischi dell'antivirus "nemico", ma il ban sembra essere stata l'unica opzione risolutiva, "considerando le capacità offensive del governo russo e la capacità di influenzare le operazioni di Kaspersky".

Nella pratica, il ban comincerà a luglio, quando Kaspersky non potrà più vendere il proprio prodotto agli utenti americani. E gli aggiornamenti al software potranno essere distribuiti solo fino a settembre, quando di fatto non sarà più utile avere l'antivirus installato nel computer.

Qual è stata la reazione del Cremlino al ban di Kaspersky negli Usa

Se la sicurezza nazionale non passa solo dalle armi, una guerra non si fa solo con colpi di mortaio. A volte si tratta solo di battaglie commerciali, come quella che il governo americano ha fatto contro quello russo. Ma il Cremlino non ci sta. "La concorrenza sleale è il metodo degli Stati Uniti. Ricorrono a simili tattiche ogni volta", ha dichiarato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino.

Anche i portavoce dell'azienda al centro dell'accusa hanno respinto le accuse americane: "Kaspersky non si impegna in attività che minacciano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti", ha detto un portavoce. "Abbimo dato un contributo significativo con le sue segnalazioni e la sua protezione da una serie di minacce che hanno preso di mira gli interessi degli Stati Uniti e dei loro alleati".

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