Kaspersky non potrà più essere usato negli Stati Uniti: quali sono le accuse della Casa Bianca
Dovrebbe proteggere dai malware e invece per gli Stati Uniti il software è a modo suo un virus da estirpare. Così è arrivato all'improvviso, ma non in maniera inaspettata, il divieto americano di utilizzare Kaspersky, un popolare antivirus prodotto dall'omonima azienda russa con sede a Mosca. Una "guerra fredda" tecnologica che da qualche mese sta colpendo la Cina (gli Usa vogliono bannare TikTok per i suoi presunti legami con il governo di Pechino), e che adesso si rivolge contro il software russo. "Un rischio inaccettabile per la sicurezza nazionale statunitense e per quella dei cittadini americani", si legge nel comunicato del Dipartimento del Commercio. E, ovviamente, la risposta del Cremlino non si è fatta attendere.
Perché gli Usa hanno vietato l'antivirus Kaspersky e cosa comporta
Il problema non è la sua efficacia, ma i suoi possibili legami politici. Per il Dipartimento, il rischio non è legato alla capacità dei prodotti Kaspersky di "identificare virus e altri malware, ma dal fatto che possano essere utilizzati strategicamente per causare danni agli Stati Uniti". Il software, insomma, sarebbe utilizzato dall'azienda per raccogliere e rivendere al governo russo informazioni personali sui cittadini americani.
"Quando si parla alla sicurezza nazionale pensiamo ad armi, carri armati e missili", ha detto Gina Raimondo, a capo del Dipartimento del Commercio, durante una conferenza stampa. "Ma la verità è che si tratta sempre di più di tecnologia, del suo duplice utilizzo e dei dati".
Il governo americano avrebbe valutato ogni opzione per ridurre i rischi dell'antivirus "nemico", ma il ban sembra essere stata l'unica opzione risolutiva, "considerando le capacità offensive del governo russo e la capacità di influenzare le operazioni di Kaspersky".
Nella pratica, il ban comincerà a luglio, quando Kaspersky non potrà più vendere il proprio prodotto agli utenti americani. E gli aggiornamenti al software potranno essere distribuiti solo fino a settembre, quando di fatto non sarà più utile avere l'antivirus installato nel computer.
Qual è stata la reazione del Cremlino al ban di Kaspersky negli Usa
Se la sicurezza nazionale non passa solo dalle armi, una guerra non si fa solo con colpi di mortaio. A volte si tratta solo di battaglie commerciali, come quella che il governo americano ha fatto contro quello russo. Ma il Cremlino non ci sta. "La concorrenza sleale è il metodo degli Stati Uniti. Ricorrono a simili tattiche ogni volta", ha dichiarato Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino.
Anche i portavoce dell'azienda al centro dell'accusa hanno respinto le accuse americane: "Kaspersky non si impegna in attività che minacciano la sicurezza nazionale degli Stati Uniti", ha detto un portavoce. "Abbimo dato un contributo significativo con le sue segnalazioni e la sua protezione da una serie di minacce che hanno preso di mira gli interessi degli Stati Uniti e dei loro alleati".