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Inventato un dispositivo che permette di assaggiare un cibo a 1000 chilometri di distanza

Un team di scienziati ha creato un dispositivo chiamato e-Taste, in grado di riprodurre il gusto a distanza. È un passo importante per nuove esperienze immersive nella realtà virtuale. Tra le potenziali applicazioni: giochi immersivi, shopping online, gestione del peso e test sensoriali.
A cura di Elisabetta Rosso
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Grazie alla tecnologia riusciamo a vedere e a sentire anche a chilometri di distanza. Perché non assaggiare? Un team di ricercatori ci sta lavorando e hanno sviluppato un dispositivo in grado di ricreare i sapori di cibi e bevande, consentendo di condividerli a distanza in pochi secondi. Sarà quindi possibile assaggiare le ricette in un libro di cucina, sentire il sapore di un salsa prima di ordinarla online o assaggiare il panino che il tuo amico sta mangiando in video chiamata. Il dispositivo al momento è un prototipo, e ci sono diversi ostacoli da affrontare, ma è un primo passo per migliorare i sistemi di realtà virtuale e realtà aumentata, potenziando le esperienze immersive.

Il dispositivo, che hanno chiamato "e-Taste" potrebbe anche rivelarsi utile per la ricerca biomedica o per "avventure culinarie virtuali". Non solo. "Le potenziali applicazioni includono giochi immersivi, shopping online, istruzione a distanza, gestione del peso, test sensoriali, riabilitazione fisica e altro", spiegano i ricercatori.

Come funziona il dispositivo e-Taste

Sulla rivista Science Advancea, gli scienziati hanno spiegato che e-Taste è composto da due elementi chiave. Il primo è una piattaforma di rilevamento, o "lingua elettronica". È in grado di "catturare dati sulla concentrazione di cinque diverse sostanze chimiche del gusto in un campione liquefatto di un alimento o di una bevanda". La piattaforma invia poi le informazioni in modalità wireless al secondo componente. Questo dispositivo utilizza piccole pompe elettromagnetiche per il rilascio chimico controllato digitalmente. Il sistema sarà in grado di veicolare i sapori in specifiche regioni della lingua, "le persone avranno una specie di cannuccia in bocca e la posizioneranno in punti specifici quando necessario", ha spiegato Yizhen Jia, coautore dello studio della Ohio State University

Le cinque sostanze chimiche che ricostruiscono un sapore possono essere miscelate prima della consegna e corrispondono a quelle rilevate nel prodotto di consumo originale. Il glucosio crea una sensazione dolce in bocca, l'acido citrico un sapore aspro, il cloruro di sodio salato, mentre il cloruro di magnesio, restituisce un sapore amaro. Il quinto gusto, l'umami, è dato dal glutammato.

Perché è così difficile replicare il gusto nella realtà virtuale

Non è però così semplice e non tutti i gusti sono facili da simulare. Per esempio il dispositivo non è ancora riuscito a riprodurre i cibi piccanti o grassi. Non solo, quando si lavora con piccole quantità di liquido, può essere difficile stabilire le concentrazioni delle molecole per restituire il gusto. "Pensa all'aroma del caffè e al modo in cui il liquido sembra leggermente più denso dell'acqua. Tutto deve essere al posto giusto affinché tu possa dire: questo è un buon caffè", ha spiegato Jia.

Il team sta ora sta cercando di capire se delle deboli vibrazioni sulla lingua possano aiutare a simulare la consistenza degli alimenti. Stanno studiando anche gli odori, che potrebbero essere usati per aiutare a completare il quadro sensoriale. Al di là degli ostacoli "questa indagine apre la strada a una dimensione chimica nella tecnologia AR/VR, aprendo la strada agli utenti per trascendere gli impegni virtuali visivi e uditivi integrando la sensazione del gusto nell'ambiente virtuale per esperienze digitali migliorate".

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