video suggerito
video suggerito

Intesa Sanpaolo toglie il file “rutto.mp3″ dall’app: ora spunta un documento più misterioso

La società di consulenza Emerge Tools ha analizzato l’app della banca Intesa Sanpaolo. Nel suo codice ha trovato due file curiosi: la registrazione di un rutto e l’immagine di una modella. Ora però è spuntato fuori un nuovo file: potrebbe contenere i dati di un cliente.
A cura di Valerio Berra
23 CONDIVISIONI
Immagine

L’app di Intesa Sanpaolo includeva un file nominato Rutto. Era un Mp3 e in effetti aprendolo si poteva sentire per pochi istanti il suono di un rutto. O almeno, queste sono le informazioni pubblicate da Emerge Tools, una società di consulenza che si occupa di app mobile. Sui loro profili pubblicano anche analisi di app note per mostrare come funzionano e, ovviamente, farsi una buona pubblicità come esperti del settore.

L’analisi dell’app di Intesa Sanpaolo partiva dalle sue dimensioni. L’app pesa circa 700 Mb, non è ai livelli di altre app come i social e ovviamente  le appa di foto ma secondo Emerge Tools ci sono comunque margini per ridurre lo spazio occupato nella memoria del nostro smartphone. Da questa ricerca sono emersi però altri due elementi.

Nell’app c’era il file rutto.mp3. Il file era ovviamente inutile, e certo non cambiava il peso dell’app ma non si capisce se fosse la firma di uno sviluppatore o semplicemente una vendetta. Nell’app compariva anche un file di testo che una volta decodificato diventava il volto di una modella. Nel nuovo aggiornamento Intesa Sanpaolo ha rimosso entrambi questi file. Non solo. Ne ha anche tolto un terzo che però è ancora più strano.

Il nuovo file emerso dalla pulizia dell’app di Intesa Sanpaolo

Sempre secondo Emerge Tools, l’app ha reagito subito con un nuovo aggiornamento che ha portato alla rimozione di tre file. I primi due sono l’ormai celebre rutto.mp3 e il file della modella. Il terzo file invece è stato oscurato da Emerge Tools che su X non danno molti altri dettagli: dicono solo che il file pesava 406,8 Kb.

Da qui sono partite le controanalisi. Secondo il software engineer Matteo Contrini il file misterioso sarebbe un MAV, un bollettino digitale con dentro tutti i dati di un cliente. La sua origine non è chiara, così come non è chiaro il motivo per cui il file si trovasse dentro l’app.

Per capirci. Se l’analisi di Emerge Tools fosse confermata questo vorrebbe dire che tutti gli utenti che l’avevano scaricata sullo smartphone erano in possesso, a loro insaputa, di questo file. Al momento non c’è una risposta. Tra i tanti che stanno provando a ricostruire la sua origine ci sono due ipotesi. La prima, prevalente, è quella di pagamento di prova finito maldestramente dentro l’app. La seconda, minoritaria, è che si tratti di un residuo di un vecchio data breach.

23 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views