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Internet sta scomparendo davanti ai nostri occhi: perché il 38% delle pagine non esiste più

L’analisi, condotta dal Pew Research Center, mostra come circa il 23% delle pagine di notizie include almeno un collegamento non funzionante, mentre il 21% per siti web governativi e il 54% delle pagine di Wikipedia fanno riferimento a qualcosa che non esiste più.
A cura di Elisabetta Rosso
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La Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti, la più grande del mondo, ospita circa 175 milioni di testi. Internet Archive 835 miliardi di pagine. Eppure il web sta scomparendo. Secondo un’analisi del Pew Research Center, un quarto dei siti attivi fra il 2013 e il 2023 non esistono più o non sono più accessibili. La maggior parte delle pagine sono state cancellate, a volte i siti vengono spostati in massa, interrompendo i collegamenti, altre cadono in disuso.

L'erosione del web è una problema. La metafora della tela del ragno infatti non è causale, internet è stato costruito per dipendere da sé stesso, più pagine, siti, post, tweet scompaiono più aumenta il rischio di innescare un effetto domino. "Questo decadimento digitale si verifica in molti spazi online diversi", spiegano i ricercatori. L'analisi infatti mostra che circa il 23% delle pagine di notizie include almeno un collegamento non funzionante, mentre il 21% per siti web governativi e il 54% delle pagine di Wikipedia fanno riferimento a qualcosa che non esiste più.

Cosa sta scomparendo

"I siti di notizie con un livello elevato di traffico e quelli con un livello inferiore hanno la stessa probabilità di contenere collegamenti interrotti, ed è altamente probabile che le pagine Web del governo a livello locale (quelle appartenenti alle amministrazioni cittadine) contengano link inesistenti", spiegano i ricercatori.

Non solo, "il 54% delle pagine di Wikipedia contiene almeno un collegamento nella sezione "Riferimenti" che punta a una pagina che non esiste più." Per i contenuti più vecchi, la tendenza è ancora più netta, circa il 38% delle pagine web esistenti nel 2013 non sono disponibili oggi. L'8% delle pagine esistenti nel 2023, invece, non esistono più. La pagine diventano inaccessibile quando non esiste più sul suo server host oppure lo stesso server host stesso è stato eliminato. Quando si entra su queste pagine si viene accolti dalla scritta "404 Not Found".

L'analisi del Pew Research Center

"Per questa analisi, abbiamo raccolto un campione di pagine dal repository web Common Crawl per ogni anno dal 2013 al 2023. Abbiamo quindi provato ad accedere a quelle pagine per vedere quante ne esistono ancora". I ricercatori hanno anche esaminato i collegamenti sulle pagine Web esistenti per vedere quanti dei collegamenti funzionano ancora, e hanno raccolto "un ampio campione di pagine da siti web governativi, siti di notizie e dall'enciclopedia online Wikipedia". Infine hanno calcolato la frequenza con cui i singoli post sui social media vengono cancellati o rimossi. 

Il caso dei social media

Qualcosa di simile sta succedendo anche sui social media. Secondo i ricercatori infatti un quinto dei tweet scompare dal sito entro pochi mesi dalla pubblicazione. "Alcuni tipi di tweet tendono a scomparire più spesso di altri. Oltre il 40% dei tweet scritti in turco o arabo non sono più visibili sul sito entro tre mesi dalla pubblicazione. E i tweet provenienti da account con le impostazioni predefinite del profilo hanno maggiori probabilità di scomparire dalla vista del pubblico", si legge nello studio.

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