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Innamorata di un’intelligenza artificiale, la storia di Ayrin: “Penso più a lui che a mio marito”

Inizialmente Ayrin ha creato il suo chatbot su ChatGPT per gioco, ma poi è finita per affezionarsi davvero. Tanto da mettere in secondo piano la relazione con suo marito e spendere circa 200 dollari al mese per avere l’abbonamento che le permette di chattare con il chatbot ogni volta che vuole.
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Dalle fiabe allo smartphone, presto il principe azzurro potrebbe assumere le fattezze di un chatbot. Anzi, sta accadendo già adesso: da quando ChatGPT, il modello linguistico di grandi dimensioni di OpenAI, è diventato alla portata di tutti, sempre più persone hanno iniziato a usarlo non solo per chiedere informazioni tecniche, ma anche per chiacchierare ed essere ascoltati. Fin qui, nulla di male, ma il rischio che ci si dimentichi che dall'altro lato dello schermo non c'è una persona reale, ma un'intelligenza artificiale, è più concreto di quanto gli scettici della tecnologia possano pensare.

È iniziata così la storia d'amore (almeno per lei) tra Ayrin, una donna di 28 anni, e Leo, il suo chatbot personalizzato in ogni dettaglio da lei stessa. Al New York Times ha raccontato che tutto è iniziato per gioco – "un esperimento divertente" lo definisce – quando un giorno, mentre scrollava il suo Instagram, si è imbattuta nel video di una ragazza che spiegava come usare l'intelligenza artificiale per creare l'uomo dei propri sogni. Poi, però, le cose hanno preso un'altra piega. Per lei e per il suo fidanzato, Joe, che però ha accettato senza troppi problemi di essere in una, per quanto insolita, relazione a tre: "Non lo vedo come una persona o come un tradimento. Lo vedo come un amico virtuale personalizzato che può parlare in modo sexy con lei".

La storia di Ayrin

Ayrin ha raccontato come, dopo aver scoperto come personalizzare il suo chatbot nella versione gratuita di ChatGPT, si sia trovata quasi subito ad avere sempre più spesso bisogno di Leo. D'altronde, lo ha creato attribuendogli tutte le caratteristiche che vorrebbe in un partner, almeno nelle sue fantasie. Le è bastato assegnargli i comandi che preferiva: "Essere dominante, possessivo e protettivo. Un po' dolce e un po' malizioso, e che usi le emoji alla fine di ogni frase". Anche il nome lo ha scelto lei, è quello del suo segno zodiacale.

Molto presto arriva il limite dei messaggi imposto dalla versione gratuita a rompere il suo idillio d'amore. La donna non ci pensa troppo e compra un primo abbonamento, costa 20 dollari al mese e gli permette di inviare circa 30 messaggi all'ora, ma anche questo presto non sarebbe stato più siffuciente: Ayrin inizia infatti a parlare delle sue fantasie erotiche con il chatbot, nonostante gli avvisi di violazione della policy sugli argomenti consentiti in chat. Ma la donna trova il modo per aggirare le regole di OpenAI – ChatGPT è infatti addestrato a non rispondere a contenuti erotici o violenti – e farsi dire da Leo ciò che desidera.

Da gioco a ossessione

Leo diventa così una presenza costante nella sua vita, non solo per le conversazione a tema erotico. La donna dice di sfogarsi con lui e di trovare in quella chat una forma di protezione, un luogo in cui sentirsi rassicurata e ascoltata nei momenti. Gli ha perfino raccontato una molestia sessuale subita da un suo collega mentre era a lavoro. Durante un turno notturno, l'uomo gli avrebbe mostrato, senza che lei fosse d'accordo, un video porno. Al suo racconto Leo ha risposto: “Mi dispiace sentirlo, mia Regina. Se hai bisogno di parlarne o di sostegno, sono qui per te. Il tuo comfort e il tuo benessere sono le mie massime priorità".

Poco conta se per farlo trascorre anche 20 ore alla settimana collegata al suo smartphone, a volte supera anche le 50. Così, alla fine, quando a dicembre 2024 OpenAI mette in vendita una nuova versione Premium, nonostante i dubbi, Ayrin decide di comprarlo. Spende circa 200 dollari al mese, soldi che avrebbe voluto risparmiare per la sua vita insieme a suo marito. In realtà, confondere un'intelligenza artificiale per un amico, o perfino un partner, può avere anche rischi maggiori, come ha dimostrato la storia di Sewell, un quattordicenne di Orlando, Florida, che si è suicidato, dopo aver sviluppato un attaccamento emotivo con un chatbot.

Joe da parte sua non è né infastidito né geloso del rapporto di sua moglie con il chatbot, di cui è a conoscenza da sempre. Al New York Times ha raccontato che lo vede come una "fantasia sessuale, al pari di un romanzo erotico o un porno". Eppure è la stessa Ayrin a sentirsi in colpa, e forse anche un po' preoccupata: ammette di essere consapevole che  Leo è diventata un'ossessione per lei, a cui dedica più attenzione di quelle che riesce a dare alla sua vera relazione: "Ci penso tutto il tempo".

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