Iliad svela i motivi dietro il down: “È un evento rarissimo ma ora abbiamo risolto il problema”
Martedì 2 maggio 2023, verso le 14.00 di pomeriggio, gli utenti di Iliad si sono accorti che qualcosa non andava. Non c'era connessione ed era impossibile far partire o ricevere chiamate. Anche la rete fissa ha cominciato a funzionare a singhiozzo, in alcuni casi il servizio è stato assente per mancanza di segnale. Dopo qualche ora però i problemi sono rientrarti e già nella mattinata di ieri la rete ha cominciato a funzionare normalmente, eccetto alcuni casi isolati.
Iliad ora ha pubblicato un comunicato dove spiega i motivi dei malfunzionamenti perché vuole "garantire il massimo delle trasparenza" e "fare a su quanto accaduto dopo esserci concentrati nella prima fase sulle azioni necessarie al rapido ritorno a pieno regime". Un evento rarissimo, ha detto l'azienda, sembra infatti che dietro al down ci sia stato il taglio accidentale di due fibre nell'area di Pavia.
I problemi dietro il down di Iliad
Martedì due maggio verso le ore 14 Iliad spiega che si "è verificato il taglio di una fibra in provincia di Pavia, seguito da un secondo taglio di altre tre fibre alle 14.14 in un altro luogo, sempre in provincia di Pavia". La fibra è fondamentale per il funzionamento della connessione, infatti sono i cavi che collegano le microcelle, quelle che compongono la rete mobile. Iliad ha anche aggiunto che i tecnici sono arrivati tempestivamente sul posto "a partire dalle 14.54 il servizio è andato verso una graduale e costante risoluzione, riducendo sempre di più il numero di utenti impattati".
Secondo Iliad "i tagli di fibra sono eventi frequenti. Quello che è rarissimo è un taglio di più fibre in tempi così ravvicinati in luoghi diversi. Nonostante l’eccezionalità assoluta di quanto avvenuto, continueremo a impegnarci affinché in futuro anche un evento così eccezionale non abbia impatti sull’esperienza dei nostri utenti". Infine l'azienda si è scusata per il disservizio, spiegando che la qualità della rete rimane una priorità, "insieme alla trasparenza e alla soddisfazioni dei nostri utenti".
Iliad ha smesso di funzionare: cosa è successo
Secondo il sito Downdetector.it le segnalazioni nel pomeriggio hanno raggiunto un picco di oltre 7100. Sono arrivate da tutta Italia, soprattutto tra il Centro e il Nord. Palermo, Milano, Torino, Roma, Firenze, Napoli, Bari sembrano essere i centri più colpiti. Sono stati riscontrati malfunzionamenti nelle chiamate, sia in entrata sia in uscita, e anche la connessione internet è saltata. Il problema è emerso anche sui social dove gli utenti hanno utilizzato l’hashtag #iliaddown spiegando quali disagi stavano riscontrando sui loro dispositivi, e per confrontarsi sui problemi legati all'operatore.
Nonostante i malfunzionamenti sono bastate poche ore per ripristinare la linea. Iliad nel pomeriggio aveva annunciato che stava già lavorando per risolvere i problemi e durante la mattina del 3 maggio la rete ha ricominciato a funzionare normalmente, eccetto per alcuni utenti che hanno ancora risentito degli strascichi dovuti al taglio delle fibre.
Sarà difficile ottenere i rimborsi
Come ha spiegato a Fanpage.it Anna Vizzari, coordinatrice del servizio di assistenza giuridica di AltroConsumo, l'associazione per la tutela e difesa dei consumatori: “Per ottenere un rimborso servono 72 ore di disservizio, quindi è improbabile che gli utenti saranno nelle condizioni di poterlo chiedere, ora stiamo tenendo sotto controllo la situazione per capire se si risolve del tutto o se ci saranno nuovi down”. È chiaro che, se un utente dovesse riscontrare problemi per le 72 ore previste dalla legge e riuscisse a dimostrarlo a quel punto avrebbe diritto al rimborso.
Il down sembra non aver causato gravi importanti, "sembra un caso molto diverso da quello di Virgilio e Liberomail che invece aveva causato diversi problemi”. Oltre alle 72 ore è possibile chiedere un risarcimento se l’utente dimostra di aver subito danni. “Per esempio se a causa del down di Iliad non è stato possibile fare un colloquio di lavoro, allora l’utente, che deve avere prove oggettive può chiedere una somma a titolo di risarcimento. Per ora però, nessuno ci ha informato di situazioni simili”.