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Il sesso digitale sta cambiando, un adolescente su due ha già inviato una volta una foto intima: i dati

Secondo l’indagine i minori sono consapevoli sui rischi che corrono, il 45% afferma che non andrebbe mai fatto, mentre il 34% riconosce che non è prudente, eppure non è sufficiente a frenare il fenomeno.
A cura di Elisabetta Rosso
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A volte è solo per compiacere il proprio partner, altre per acquisire sicurezza, per voler piacere, per soddisfare a distanza un desiderio. Si tira fuori il telefono, si spostano i vestiti e ci si mette in posa, poi viene scattata una foto, infine premi invio. Un adolescente su due porta avanti questo rito. Secondo l'indagine nazionale sugli stili di vita degli adolescenti in Italia, infatti, il sexting è un fenomeno in crescita, nonostante tutti i rischi connessi.

L'indagine è stata condotta dal Laboratorio Adolescenza e dall'Istituto di ricerca Iard, su un campione nazionale di 3.427 studenti tra i 13 e i 19 anni. I dati raccolti mostrano che il 15% delle ragazze e il 10% dei maschi hanno postato sui profili social "foto o video dal contenuto sessualmente provocante". Tra i 17 e i 19 anni la percentuale tocca il 18%. Ancora più frequente il sexting. Il 55% delle ragazze e il 52% dei maschi hanno inviato foro intime, nella fascia di età più alta si arriva al 75%.

Il tempo del sesso digitale

Secondo l'indagine i minori sono consapevoli sui rischi che corrono, "il 45% afferma che non andrebbe mai fatto, mentre il 34% riconosce che non è prudente". Una consapevolezza che non è sufficiente a frenare il fenomeno. Per Alessandra Marazzani, psicologa e membro del consiglio direttivo di Laboratorio Adolescenza il sexting nasce dal desiderio di "compiacere, perché nella maggior parte dei casi l’invio della foto al partner risponde a una richiesta, a volte anche pressante, alla quale non si vuole dire di no". Oltre al compiacere c'è anche un altro sentimento all'origine: "È quello del piacere, specie quando la foto è postata autonomamente sui propri profili social, perché una generazione di adolescenti per molti versi fragili ha necessità di continue conferme e il “like”, che probabilmente una foto del genere produce, rientra a pieno titolo tra queste conferme".

Non solo. Come ha mostrato un'indagine promossa dalla Società Italiana di Andrologia (SIA) che ha studiato i cambiamenti delle abitudini sessuali della Gen Z dopo la pandemia, un ragazzo su tre fa sesso ma solo virtualmente. "Il sexting viene utilizzato come un vero e proprio sostituto del corteggiamento tradizionale. Il disagio si verifica nel momento in cui si cerca di portare la virtualità nella realtà", aveva spiegato lo psichiatra e sessuologo Marco Rossi a Fanpage.it. "Molti ragazzi praticano sexting ma al di fuori di determinati contesti si comportano come se fossero assessuati."

Aumentano i casi di sextortion

Insieme al sexting sono aumentati anche i casi di sextortion. Tra il 2022 e il 2023 le segnalazioni sono passate da 10.731 a 26.718, secondo il National Center for Missing & Exploited Children ( NCMEC ) "lo schema è spaventoso, non abbiamo mai visto nulla di simile". Il sextortion è un ricatto per ottenere denaro o favori sessuali, il truffatore minaccia di pubblicare materiale intimo della vittima ottenuto con l'inganno e senza il suo consenso.

Secondo l’agenzia la truffa è tra i crimini contro i minori in più rapida crescita, complice anche la facilità con cui vengono condivise in chat immagini intime. Negli ultimi anni si è anche abbassata l’età media: nel 2022 sono stati 132 i minori vittime di sextortion in Italia. Nei primi 3 mesi del 2023 i bambini ricattati con meno di 13 anni sono stati 53, 34 invece i ragazzi tra i 14 e i 16 anni.

Cresce sempre di più OnlyFans

Dall'indagine emerge anche come sempre più adolescenti si iscrivano su OnlyFans, il 10% delle ragazze e il 20% dei maschi frequentano la piattaforma."Se il ruolo dei maschi è prevalentemente quello di ‘voyeur', quello delle ragazze è quello di protagoniste attive", spiega il rapporto. Non solo, "tra i generi di siti maggiormente frequentati si contendono la vetta i siti che parlano di salute (56,3% femmine e 43,7% maschi) e i siti porno (42,8% femmine e 64,3% i maschi)".

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