Il “re delle cripto” Sam Bankman-Fried condannato a 25 anni di carcere per il crack di FTX
Sam Bankman-Fried, ex imprenditore conosciuto sul web come “il re delle cripto”, è stato condannato a 25 anni di carcere per la frode “monstre” perpetrata ai danni dei clienti di FTX, investitori e finanziatori. FTX era la mega società di exchange dedicata alle criptovalute da lui fondata (nel 2019) che ai tempi d'oro, prima della bancarotta, aveva raggiunto un capitale superiore ai 30 miliardi di dollari. SBF era stato arrestato nel dicembre del 2022 alle Bahamas, dove conduceva una vita nel lusso sfrenato prima di finire “a pane e acqua” nel Metropolitan Detention Center di Brooklyn (New York), a seguito dell'estradizione. L'ex imprenditore aveva accumulato un patrimonio spaventoso di ben 16 miliardi di dollari, che tuttavia, quando il caso FTX esplose con fragore, crollò in un solo giorno del 94 percento, determinando il più epocale calo patrimoniale di un miliardario che storia ricordi.
Il processo nei suoi confronti era iniziato il 3 ottobre del 2023 e tra i diversi capi d'accusa figuravano frode e associazione a delinquere per riciclaggio, per aver utilizzato i fondi dei suoi clienti in investimenti estremamente rischiosi, acquisti di immobili e altre attività, oltre che per spese personali. È stato calcolato che con le sue manovre ha mandato in fumo 8 miliardi di dollari dei clienti di FTX, più altri 3 miliardi legati all'hedge fund Alameda Research e agli investitori. Un tonfo clamoroso che Bankman-Fried dovrà risarcire, dato che oltre ai 25 anni di carcere, la corte di New York l'ha condannato anche al pagamento di 11 miliardi di dollari. Una condanna durissima, ma che tuttavia è abbastanza lontana da quella richiesta dall'accusa (fino a 50 anni, sebbene i capi d'imputazione messi assieme sforavano i 100 anni). La sua difesa aveva chiesto invece circa 6 anni di carcere. Durante l'udienza l'ex re delle cripto ha affermato di aver preso “una serie di decisioni sbagliate” e che ha fatto molti errori, ma non si è scusato completamente. Sulla condanna avrebbero avuto un certo peso le dichiarazioni di Caroline Ellison, la cosiddetta Lady Cripto, sua ex compagna.
Il giudice Lewis Kaplan che ha letto la sentenza ha valutato con durezza il comportamento del “re delle cripto”, sia perché consapevole di agire in “modo criminale” sia per non aver mai proferito una parola di rimorso sui “terribili crimini” commessi. Molte persone, del resto, sono andate sul lastrico da un giorno all'altro perdendo tutti i propri risparmi. Tra i più colpiti un uomo britannico che ha perso 2,1 milioni di dollari. La difesa aveva sostenuto che se al proprio assistito fosse stato dato più tempo avrebbe risolto i problemi del suo exchange (all'epoca il secondo al mondo), ma il giudice della corte di New York ha respinto fermamente queste affermazioni, sostenendo che i clienti non sarebbero stati rimborsati per intero attraverso il processo fallimentare. Il giudice ha anche evidenziato la non necessità di spedire l'ex imprenditore in un carcere di massima sicurezza, dato che non rappresenta una minaccia sotto il profilo della violenza.
Il procuratore generale Merrick Garland, commentando la dura condanna a 25 anni di carcere, ha affermato che “ci sono gravi conseguenze per la frode di clienti e investitori”. “Chiunque creda di poter nascondere i propri crimini finanziari dietro la ricchezza e il potere, o dietro una cosa nuova e scintillante che sostiene che nessun altro sia abbastanza intelligente da capire, dovrebbe pensarci due volte”, ha chiosato con freddezza. La lunga pena carceraria, oltre alla restituzione dell'immensa somma di denaro, è considerata un deterrente nei confronti di chi aspira a intraprendere gli stessi comportamenti criminali. Molto probabilmente SBF farà appello.