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Il pulsante per distruggere il tuo algoritmo di Instagram: perché dovresti schiacciare Reset

L’algoritmo è bravissimo a tenerci incollati, a proporre contenuti che ci stupiscono, incuriosiscono, schifano, qualsiasi cosa che spinga a produrre dopamina. Questo l’obiettivo, per raggiungerlo cerca di conoscerci tracciando ogni nostra mossa sulla piattaforma. Eppure non sempre funziona, anzi.
A cura di Elisabetta Rosso
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La prima volta che ho visto un video di Moo Deng ho messo mi piace e l'ho inviato alla mia amica Erica, appassionata di animali. Il giorno dopo scrollando è comparsa un'altra sequenza di Moo Deng, anzi due, si sono moltiplicate, a un certo punto il mio Feed era invaso da clip del baby ippopotamo che si rotolava nel fango, mangiava, dormiva, correva a rallenty con sotto the Final Countdown come colonna sonora. Ancora adesso, a distanza di mesi, ogni tanto ricompare e io scrollo velocemente verso l'alto per far capire al mio algoritmo che nonostante ami gli animali non ce la faccio più a vedere video di Moo Deng. 

Questo processo funziona con i baby ippopotami, ma anche con gli influencer che sussurrano le ricette, i video di animali con voci fuori campo drammatiche, tutorial per inserirsi margherite nei capelli, o video motivazionali per routine del benessere. È il loop dell'algoritmo che non ci capisce. L'obiettivo è indovinare cosa vogliamo vedere per tenerci lì, a scrollare, per più tempo possibile. Il risultato però spesso è un feed confusionario contaminato da trend e video che ci fermiamo a vedere distrattamente. Si può però ripartire da zero. 

Instagram ha rilasciato il pulsante Reset, un tasto che cancella il tuo algoritmo. Al momento è disponibile solo per gli utenti statunitensi, non è chiaro quando verrà rilasciato in Italia. Ma potrebbe essere solo questione di tempo.

Le allucinazioni dell'algoritmo

L'algoritmo non è una formula magica, come ha ammesso lo stesso Adam Mosseri, Ceo di Instagram, "commette errori". E infatti "a volte potresti finire in uno schema in cui trasformi Instagram in modo involontario in qualcosa che non ami davvero". Diciamo che l'algoritmo è bravissimo a tenerci incollati, a proporre contenuti che ci stupiscono, incuriosiscono, schifano, qualsiasi cosa che spinga a produrre dopamina. Questo l'obiettivo, per raggiungerlo cerca di conoscerci tracciando ogni nostra mossa sulla piattaforma.

Non solo like, condivisioni o commenti, l'algoritmo analizza anche il tempo di permanenza, calcolando quanto ci soffermiamo a osservare un post, o un reel. A quel punto costruisce uno schema che ci ripropone in base alle preferenze calcolate. Questo però non vuol dire che conosce la nostra mente. Anzi, classifica in modo standard e con criteri rigidi cosa ci piace e cosa non ci piace. Il risultato sono spesso contenuti estremi in base a ciò che abbiamo guardato di più che ci chiudono in un circolo vizioso dal quale, spesso, è difficile uscire.

Cosa succede quando si preme il tasto Reset

Una volta premuto il pulsante Reset non si può tonare indietro. I contenuti consigliati, il feed, la scheda esplora non saranno più personalizzati. L'algoritmo parte da zero. "All'inizio renderà il tuo Instagram molto meno interessante", ha avvertito Mosseri. E forse va pure bene così. Potrebbe infatti essere un primo passo per disintossicarsi dallo scrolling infinito. Ad ogni modo molto probabilmente sarebbe solo questione di tempo, prima che Instagram trovi una nuova formula per tenerti incollato.

Non è nemmeno detto che dopo il Reset l'algoritmo riesca a capire davvero cosa vuoi vedere. Anzi. Da un certo punto di vista, se vogliamo fare i cinici è un bel vantaggio per l'azienda che può profilarci per una seconda volta testando così diversi algoritmi su di noi. Anche i dati restano, il Reset infatti non elimina le informazioni che l'azienda ha raccolto per costruire piani pubblicitari mirati. L'unico modo sarebbe cancellare l'account.

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