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Il progetto ora è più chiaro: perché il governo italiano voleva i satelliti Starlink di Elon Musk

Secondo quello che sta emergendo dall’inchiesta Sogei, sembra che fra Starlink e il governo italiano fosse aperto un dialogo per dotare di connessioni internet satellitare ambasciate e consolati italiani che si trovano nell’area del Mediterraneo. Una prima forma di collaborazione che poteva anticipare l’ingresso di Starlink nella Strategia per la Banda Ultralarga.
A cura di Valerio Berra
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Le carte cominciano a venire fuori. Sullo sfondo dell’inchiesta Sogei è emersa Starlink, la divisione di SpaceX che si occupa di internet satellitare. In breve, negli ultimi anni ha lanciato in orbita oltre 6.000 satelliti che ora permettono di collegarsi a internet ad alta velocità da qualsiasi punto del mondo in cui il servizio è aperto. Basta un kit formato da parabola e router. Specifichiamolo. Il collegamento tra Starlink e l’inchiesta di Sogei da quello che èmerso finora è tutto in un documento, un elenco girato a fine agosto dall’ufficiale della Marina Militare Antonio Masala ad Andrea Stroppa, l’uomo considerato il referente di Elon Musk in Italia.

Come ha specificato la Farnesina in questo documento, non riservato, ci sarebbe stato un elenco di luoghi in cui Starlink poteva essere utilizzato dal governo per la connessione internet. Nello specifico: “Un elenco di necessità espresse dal Ministero, consolati e ambasciate”. Tutti nell’area del Mediterraneo.

Andrea Stroppa: “Dovevamo proteggere italiani in zone difficili”

La prima collaborazione tra Starlink e il governo italiano quindi doveva essere per le sedi della Farnesina all’estero dove è più difficile avere una connessione stabile a internet. Chiariamolo. L’inchiesta non parte da qui ma da un caso di corruzione che riguarda Paolino Iorio, direttore generale di Sogei, arrestato mentre intascava una tangente da 15.000 euro da un imprenditore.

Sogei è una società di consulenza informatica gestita dal Ministero dell’economia e delle finanze. La posizione di Stroppa è quella di indagato, l’accusa è concorso in corruzione. Stroppa al momento rifiuta le accuse e scrive su X:

“Facendo uscire presunti documenti sui giornali pensano di fare un danno all’azienda. Ahimè una azienda da 210 miliardi gli cambia poco o nulla. Pensano quindi di fare un danno al Governo. Peccato che il danno invece è per i servitori dello Stato, che indipendentemente da chi è al Governo o siede al Parlamento, difendono la Repubblica, spesso lontano da casa”.

Starlink è il ruolo nel piano per la banda ultra larga

Ricucendo il filo delle dichiarazioni uscite nelle ultime settimane, la collaborazione tra Starlink e poteva essere anche una prova per progetti futuri. Come è emerso dalle parole di Alessio Butti, sottosegretario con delega all’Innovazione, Starlink poteva diventare anche la tecnologia chiave per completare la Strategia per la Banda Ultralarga e portare internet anche nelle aree più isolate del Paese.

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