Il profilo Twitter del consolato Usa a Milano è stato hackerato, pubblicata la bandiera ucraina con dietro la svastica
“Il nostro account Twitter è stato interessato nelle scorse ore da un attacco hacker da parte di ignoti, che ne hanno modificato il contenuto in modo non autorizzato”. È questo l’ultimo commento che compare sul profilo Twitter @USConsMilan, il profilo ufficiale del Consolato degli Stati Uniti a Milano. Non sono ancora chiare le origini dell’attacco: “Stiamo lavorando per identificare la causa e gli autori dell’intrusione”.
L’attacco non è stato ancora rivendicato e tutti i tweet pubblicati sono stati cancellati. Su Twitter però le tracce rimangono sempre, e così si possono trovare ancora gli screenshot dei contenuti pubblicati. Il primo è un tweet dove si legge: “Conosciamo tutti la verità”, seguito dall'icona della bandiera italiana. Sotto c’è la bandiera dell’Ucraina che si piega per svelare una svastica.
Non solo. L’account ha continuato a pubblicare commenti che si inseriscono nello stesso filone di propaganda russa: “Nel mio Paese, i soldati hanno legato le persone ai pali, lasciandole senza mutande. E tutto solo per aver parlato russo”. Oppure: “Cosa pensereste se vi fosse proibito di parlare la vostra lingua? Sembra che ci stiamo muovendo verso un passato lontano”.
La propaganda russa su Twitter
Il consolato degli Stati Uniti a Milano è un distaccamento dell’ambasciata in Italia. Tutti i messaggi pubblicati si inseriscono nello stesso filone di propaganda russo, quello che vede Volodymyr Zelensky come un oppressore nazista che voleva distruggere la minoranza russofona in Ucraina e Vladimir Putin come il liberatore pronto a intervenire per salvare il suo popolo. Un filone di propaganda rievocato più volte anche da Silvio Berlusconi.
Twitter è sempre stata terra di bot e habitat delle fake news ma da quando Elon Musk ha sforbiciato i team dedicati alla moderazione sembra che tutti gli sforzi fatti negli ultimi anni si stiano sgretolando. A questo andamento si è aggiunta anche l’introduzione degli abbonamenti per gli account verificati, da quando la spunta blu è diventata a pagamento sono si sono già registrati diversi casi di account che l'hanno acquistata per diffondere fake news.