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Il Parlamento Ue sceglie il caricabatterie universale, dal 2024 tutti gli smartphone avranno la presa Usb-C

La norma era attesa da tempo: un primo accordo era stato trovato lo scorso giugno. Con questa decisione sarà possibile risparmiare ogni anno fino a 13 mila tonnellate di rifuti elettronici.
A cura di Valerio Berra
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602 voti favorevoli, 13 contrari e 8 astenuti. Il Parlamento europeo ha votato a favore di una legge che propone un caricabatterie comune per dispositivi elettronici di piccole dimensioni, come smartphone e tablet. La norma votata dagli europarlamentari definisce anche il calendario per la transizione: dall’autunno del 2024 la presa Usb di tipo C sarà il nuovo standard per tutti i dispositivi elettronici di piccole dimensioni, dal 2026 invece diventerà la presa standard anche per i laptop.

Per la maggior parte delle aziende che si occupano di elettronica, queste regole non rappresentano un grosso ostacolo. I problemi coinvolgeranno soprattutto Apple. L’azienda infatti è rimasta una delle poche a non utilizzare la porta USB di tipo C per i suoi dispositivi, continuando a preferire la presa lightning. Cupertino negli ultimi anni ha cominciato una transizione che per adesso ha portato i primi risultati sui laptop: gli ultimi MacBook si possono ricaricare con presa Usb di tipo C.

Il risparmio sui rifiuti elettronici

L’approvazione della legge era una notizia parecchio attesa. Nel giugno del 2022 la Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori del Parlamento europeo aveva comunicato che era stato trovato un accordo per adottare la type C come nuovo standard europeo. Allora il relatore della legge, Alex Agius Saliba, aveva spiegato che questa scelta avrebbe permesso il risparmiare tonnellate di rifiuti elettronici.

“Ogni anno mezzo miliardo di caricabatterie per dispositivi portatili vengono spediti in Europa. Questi oggetti generano da 11 mila a 13 mila tonnellate di rifiuti elettronici. Un unico caricabatterie per gli smartphone e altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni porterebbe un beneficio per tutti”. Nonostante l’impatto sia rilevante si tratta comunque di una piccola percentuale rispetto al totale dei rifiuti elettronici prodotti nell’Unione europea. Nel 2019 erano 4,5 milioni di tonnellate.

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