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Dietro le funzioni per i genitori di TikTok c’è più di un problema: la prova del parental control

Per rendere più sicuri l’utilizzo del social da parte dei minorenni, TikTok prevede una funzione parental control piuttosto strutturata: si chiama “Collegamento familiare” e può essere personalizzata in base alle proprie esigenze. L’abbiamo attivata sui nostri profili per testarla e abbiamo visto che alcune funzioni rischiano di essere inutili.
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Circa un ragazzo su cinque trascorre più di quattro ore al giorno online. Se consideriamo che in una giornata normale siamo svegli più o meno per 16 ore significa che per molti ragazzi un quarto della giornata se ne va tra social, chat e piattaforme streaming (lo ha rivelato uno studio del Ministero del Made in Italy). Sui rischi di un uso eccessivo dei social, soprattutto per gli adolescenti, si parla da sempre, anche da prima dell'arrivo di TikTok (che potrebbe essere presto bandito dagli Stati Uniti). Solo qualche mese fa, il Ceo di Meta Mark Zuckerberg si è pubblicamente scusato con i familiari dei ragazzi vittime dei social.

Meta però non è stato l'unico gigante dei mondo social a fare mea culpa e creare strumenti di controllo per rendere più sicura l'attività sui social da parte degli utenti più giovani. Uno di questi è il parental control, la funzione che dovrebbe permettere ai genitori di accompagnare i figli nella loro vita online e non lasciarli soli davanti alle insidie dei social.

Gli strumenti di TikTok per gli utenti minorenni

Prendiamo il caso di TikTok, il social della cinese ByteDance, che negli ultimi anni ha spodestato Facebook sul podio dei social più amati dai ragazzi. Un anno fa, a marzo 2023, TikTok ha introdotto per gli utenti minorenni un limite di utilizzo (60 minuti al giorno), anche se più che un blocco vero e proprio, è più corretto definirlo un sistema di alert, che può essere rimosso dallo stesso utente.

Più elaborato è invece il sistema di parental control previsto dal social e utilizzabile da chiunque. Questa funzione, che su TikTok appare sotto la dicitura "Collegamento familiare", permette a un utente di controllare e limitare l'attività sul social di un altro utente. Ovviamente è pensata per genitori e figli, ma può essere usata da chiunque. Noi di Fanpage.it l'abbiamo testata usando direttamente i nostri profili TikTok e abbiamo capito un paio di cose su come funziona e quali possono essere i vantaggi ma anche i limiti di questa funzione.

TIKTOK | La schermata del parental control
TIKTOK | La schermata del parental control

Il nostro esperimento con il parental control di TikTok

Partiamo dalle basi. Per attivare la funzione innanzitutto è necessario che entrambi, genitore e figlio, siano iscritti a TikTok. Immaginiamo di essere il genitore: bisogna andare sul proprio profilo, cliccare sulle tre linee in alto a destra e da lì accedere alla sezione Impostazioni e privacy: all'interno di questa, piuttosto in fondo, troviamo la voce Collegamento familiare. A questo punto si aprirà una pagina con due icone, Genitore e Figlio, qui bisogna selezionare la prima voce. Allo stesso tempo, l'utente figlio deve seguire lo stesso iter dal proprio profilo, ma selezionare la voce Figlio. Scansionando con lo smartphone del figlio il codice QR apparso sullo smartphone dell'utente genitore, l'associazione tra i due profili sarà completa.

A questo punto la funzione di parental control è attiva, ma ogni genitore può personalizzarla in base alle proprie esigenze. Di base infatti, TikTok permette al genitore di controllare il tempo di utilizzo e le attività del figlio, scegliere se impostare il profilo di quest'ultimo come pubblico o privato, limitare  la platea di utenti che possono contattarlo e filtrare i contenuti che appariranno all'utente sul suo Per te, selezionando gli hashtag che non saranno visualizzati.

TIKTOK | Le parole chiave che si possono selezionare
TIKTOK | Le parole chiave che si possono selezionare

Due premesse importanti

Già dai primi minuti trascorsi cercando di capire come personalizzare il nostro parental control, ci siamo accorti di due limiti importanti, che potrebbero rendere in sostanza inutile la funzione.

Per prima cosa, TikTok non prevede nessun sistema di verifica dell'identità dell'utente genitore. Ad esempio, noi abbiamo effettuato il collegamento familiare tra noi colleghi. Questo significa che la funzione potrebbe paradossalmente essere usata su qualunque utente, anche non minorenne. Immaginiamo il caso di una relazione tossica, uno dei due partner potrebbe obbligare l'altro a effettuare il collegamento per monitorare la sua attività online.

Seconda cosa. L'utente figlio può disattivare in ogni momento il collegamento familiare e riprendere pieno controllo della propria attività. È vero che il genitore riceverà una notifica ma nulla più di questo. Nessuna richiesta di approvazione o qualcosa di simile.

Cosa abbiamo fatto con il parental control: alcune funzioni sono poco efficaci

Aprendo la sezione Collegamento familiare, abbiamo visto cosa il genitore può effettivamente fare e non fare sul profilo del profilo associato. Tra le funzioni più interessanti c'è Preferenze sui contenuti e Tempo di utilizzo.

La funzione Preferenze sui contenuti dovrebbe limitare il tipo di contenuti visibili al profilo associato. Prevede infatti due possibilità, quella di attivare la Modalità limitata o l'inserimento di Parole chiavi che verranno filtrate nella visualizzazione dei contenuti. La prima è una funzione automatica con cui TikTok "applica restrizioni sui contenuti che potrebbero non essere appropriati per tutti gli spettatori".

La seconda è invece una funzione personalizzabile. Noi l'abbiamo testata inserendo come parola da filtrare "dieta". Tuttavia, con risultati deludenti: in sostanza, è vero che l'utente associato non vede i contenuti presentanti quella parola chiave nei suo Per te, ma li può tranquillamente cercare dalla sua barra di ricerca. L'unico modo per impedirlo è disattivare la funzione Cerca sul suo profilo: questa possibilità è prevista dalla funzione collegamento familiare, ma è molto limitante. Se attivata, l'utente figlio non può cercare più nulla.

TIKTOK | Con il parental control si può limitare anche il tempo di utilizzo
TIKTOK | Con il parental control si può limitare anche il tempo di utilizzo

Come funziona la gestione del tempo di utilizzo

Abbiamo scoperto una funzione invece molto efficace, quella del Tempo di utilizzo. Funziona così bene che nei giorni in cui l'abbiamo testata è risultata quasi fastidiosa. Per questo è importante concordarla con i propri figli nel caso in cui si decida di attivarla sui loro profili.

Impostare il limite del tempo di utilizzo è abbastanza semplice. Basta cliccare la funzione Tempo di utilizzo nella schermata home di Collegamento familiare e poi selezionare il tempo massimo che l'utente associato può trascorre sul social. Si può anche selezionare l'opzione Tempo personalizzato. Noi abbiamo impostato come limite massimo di utilizzo un'ora al giorno.

Nel momento in cui l'utente figlio raggiunge il limite, TikTok si blocca automaticamente, segnalando il superamento del tempo massimo. Per continuare a usare il social, l'unico modo è inserire un codice di cui dispone solo il profilo genitore. In sostanza, se il figlio vuole continuare a usare TikTok oltre il limite giornaliero, deve necessariamente chiedere l'autorizzazione del genitore.

TIKTOK | Il codice da inserire per sbloccare il tempo di utilizzo
TIKTOK | Il codice da inserire per sbloccare il tempo di utilizzo

Come funziona il parental control di TikTok

Dobbiamo ammettere che la funzione non è molto intuitiva e per alcuni aspetti non offre sempre soluzioni equilibrate: attivando alcune funzioni, c'è il rischio che TikTok diventi per i ragazzi una gabbia in cui tutto viene controllato, ma se non vengono attivate il parental control rischia di essere inefficace. Soprattutto per quanto riguarda la gestione dei contenuti visibili.

Dopo aver testato il parental control di TikTok siamo arrivati auna conclusione. Si tratta di una funzione che può rivelarsi un'arma a doppio taglio: da una parte permette al genitore di conoscere cosa succede nella vita online del figlio, dall'altra però, se utilizzata in modo dispotico, può farlo sentire solo controllato e non protetto, con effetti negati sul rapporto genitore-figlio e paradossalmente anche sulla sua stessa sicurezza.

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